Manca l’aria dietro le sbarre. Sovraffollamento, angustia delle celle, caldo contribuiscono a rendere soffocanti i giorni e le notti dei detenuti. Non è risolutiva, ma certo ha potuto aiutare la distribuzione di duemila ventilatori in 31 istituti di pena italiani, tra cui anche la casa circondariale di Augusta. “Semi di tarassaco volano nell’aria” – questo il titolo dato al progetto – è un’iniziativa del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica (Spse) in collaborazione con l’Ispettorato generale dei cappellani delle carceri con il supporto della presidenza Cei.

Il programma rappresenta uno dei gesti concreti di attenzione verso le persone recluse, di cui si è parlato anche durante il IV convegno nazionale dei Cappellani e volontari delle carceri, dello scorso aprile ad Assisi. Lo scopo è, soprattutto, quello di alleviare le sofferenze dei più fragili, soprattutto nelle infermerie, nelle settimane più afose dell’anno.

Con il progetto “Semi di tarassaco volano nell’aria”, la Chiesa in Italia, i cappellani e gli operatori pastorali all’interno delle carceri, desiderano esprimere il loro “grazie” a chi lavora nel sistema penitenziario. “Per la prossimità con tutte le persone che stanno scontando la loro pena”, si legge nel comunicato della CEI.

“L’iniziativa “Semi di tarassaco volano nell’aria” simboleggia il fiorire della Chiesa all’interno delle mura del carcere grazie al soffio dello Spirito Santo. Siamo grati alla Conferenza Episcopale Italiana che ha donato 70 ventilatori da tavolo alla Casa di Reclusione di Augusta”. Nelle parole del cappellano del carcere, don Andrea Zappulla, l’importanza di un gesto che la Conferenza Episcopale Italiana ha voluto fare per esprimere la propria vicinanza ai detenuti.

“Questo segno di attenzione e di cura nei confronti del nostro Istituto penitenziario esprime la concreta e reale vicinanza della Chiesa ai fratelli detenuti che vivono il tempo della reclusione come opportunità e possibilità di rieducazione, risocializzazione e riparazione del male commesso – ha aggiunto don Andrea Zappulla, che è anche direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria -. Questi ventilatori sono stati distribuiti ai nostri fratelli detenuti più fragili e meno abbienti che non possono permettersi di acquistarne uno proprio al fine di affrontare il caldo estivo con un minor disagio. Inoltre, sono stati posti nelle salette comuni e nei laboratori dove i nostri fratelli detenuti effettuano i progetti promossi e realizzati dall’Ufficio di Pastorale Penitenziaria e finalizzati al loro reinserimento sociale attraverso il lavoro e le belle arti”.

La Chiesa, come il tarassaco, fiorisce, si apre e – grazie al soffio dello Spirito Santo – si scopre presente oltre le sue stesse mura, anche tra i detenuti. Talvolta, anche un semplice e lieve soffio d’aria può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione. Con questo gesto di solidarietà, la Chiesa in Italia, unitamente a tutti i cappellani e operatori pastorali che svolgono la loro delicata missione all’interno delle carceri, vuole trasmettere la sua gratitudine a chi opera nel sistema penitenziario e la sua vicinanza a tutte le persone che stanno scontando la propria pena all’interno degli Istituti”.
I ventilatori sono già stati consegnati.

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