È imminente l’avvio della campagna di vaccinazione nazionale contro Covid-19, con una accelerata dopo il significativo aumento dei contagi in Italia, così come il numero dei morti. La causa è da ricercare nella proliferazione delle nuove varianti che hanno generato l’ondata estiva.

Sono 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto. Si tratta di un aumento dell’11% rispetto alla settimana precedente. I decessi sono stati 135 (nel periodo 15-21 agosto erano stati 99).

Questi i dati dell’aggiornamento settimanale su Covid-19 in Italia, pubblicato oggi sul sito del ministero della Salute. Risultano in crescita anche i tamponi eseguiti a livello nazionale, 94.171 rispetto ai 72.266 della settimana 15-21 agosto. Il tasso di positività si attesta al 16,2%, era 18,9% nel bollettino precedente.

“Certamente i numeri in crescita del Covid, compresi i decessi che nell’ultima settimana sono arrivati a 135, sono motivo di apprensione perché siamo in un periodo dell’anno in cui la circolazione del virus non è mai stata particolarmente rilevante. In vista dell’autunno occorre un cambio di rotta, la circolazione del virus sarà più importante e la situazione epidemiologica preoccupa, perché la campagna vaccinale per il Covid non è ancora decollata“. Così Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali e professore ordinario all’università Tor Vergata di Roma.

“Il Covid, purtroppo, è ancora fra noi, con un andamento ondulante in funzione anche dell’insorgenza e della presenza delle varianti. Questo rialzo che si osserva nei numeri del virus in Italia potrebbe essere l’effetto dell’ultima variante Xec, new entry che è in ascesa a livello globale ed ha una capacità diffusiva e di immunoevasione che sembra essere alta“. È l’analisi del virologo Fabrizio Pregliasco che commenta l’andamento del contagio da Sars-CoV-2 nel Paese.

“I dati, almeno per quanto riguarda il numero di casi, sicuramente sono sottostimati e – continua Pregliasco – molti di questi sono banali, e ci sono magari anche tanti asintomatici che mantengono quella che è la catena di contagi“.

“È vero – sottolinea ancora il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università Statale di Milano – che questa è una patologia nella maggior parte dei casi è banale, che per un giovane può essere approcciata con antinfiammatori. Ma lo vediamo dai numeri in salita dei decessi, è un problema per le persone fragili. Il messaggio è, dunque, per loro e per gli anziani: in presenza di forme respiratorie, anche dubbie o aspecifiche, facciano comunque un tampone, almeno per loro, per poter fare gli antivirali. Oggi esiste il Paxlovid che evita gli effetti più pesanti per le categorie fragili“.

“Questi dati in crescita – conclude Pregliasco – servono anche per ricordare l’importanza del richiamo vaccinale in autunno, sempre e soprattutto per gli anziani e i fragili, sia per quanto riguarda l’anti-Covid che il vaccino antinfluenzale“.

A commentare i dati dei contagi è anche l’epidemiologo Massimo Ciccozzi: “Contagi e decessi per Covid-19 in aumento? Tutto normale, è questo l’andamento a cui dobbiamo abituarci. Alla base dei numeri in crescita i maggior spostamenti di italiani e turisti in transito nel nostro Paese. Chi parte o torna dalle vacanze lo fa viaggiando in aereo o in treno, di conseguenza c’è una maggiore circolazione del virus. Unico presidio contro il contagio è la mascherina che, purtroppo, nessuno indossa più“.

“Fortunatamente i sintomi sono meno importanti ma – avverte Ciccozzi – non per anziani e fragili che sono più vulnerabili e fortemente debilitati dal caldo e che vanno protetti“.

L’epidemiologo, infine, non ha dubbi: “Ad ottobre occorrerà fare il richiamo vaccinale per il Covid e l’influenza, soprattutto per over 70 e fragili“.

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