“La lunga ma proficua seduta di consiglio comunale segna un altro passo verso le esigenze dei cittadini più deboli e conferma gli sforzi dell’Amministrazione per ridurre la pressione fiscale”. Questo il commento dell’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani, sui provvedimenti approvati ieri.

“Il baratto amministrativo – aggiunge l’assessore – è un esempio dell’attenzione che prestiamo alla costruzione in sede locale di un fisco non persecutorio attraverso l’impiego degli strumenti che le norme più recenti ci mettono a disposizione. Nelle città che già hanno adottato questa misura, i risultati sono positivi; l’auspicio è che anche a Siracusa si voglia ricorrere numerosi ai lavori socialmente utili per cancellare il proprio debito Tari. Nello stesso contesto – afferma – va inserito anche il nuovo software che a breve consentirà ai contribuenti di interfacciarsi direttamente con l’Amministrazione senza intermediari o attese negli uffici. Non si potranno solo pagare on-line le tasse; attraverso il call-center informatico che andremo a istituire, i cittadini potranno avere tutte le informazioni e i chiarimenti necessari e ridurre i margini di errore, cosa che si tramuterà anche in vantaggio per il Comune in termini di abbattimento dei costi e di migliore utilizzo del personale”.

L’assessore Scrofani risponde pure alle critiche sollevate dall’opposizione. “Davanti a queste oggettive novità – dice – l’opposizione reagisce parlando di aumento della pressione fiscale, argomento privo di fondamento per non dire falso. Quella che in termini burocratici è definita ‘maggiorazione Tasi’ non è altro che la conferma di quanto previsto già dal 2015 e che la legge impone di sottoporre di anno in anno al voto del consiglio comunale”.

Rispetto a due anni fa, quando è stata cancellata la tassa sulla prima casa, “il Comune – conclude l’assessore Scrofani – raccoglie dalla Tasi 8 milioni di euro in meno e la platea dei contribuenti che ancora la pagano si è ridotta a poche centinaia di persone tra proprietari di abitazioni di lusso o di fabbricati artigianali, professionali e commerciali; il gettito corrispondente è inferiore a 500mila euro. Dunque, nessun aumento della tassa sulla casa che, per altro, non potrebbe neppure esserci visto che la legge di stabilità impone di contenere la pressione tributaria ai livelli del 2015”.

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