Una stazione sismo-acustica ad alta sensibilità realizzata da un gruppo multidisciplinare di ricercatori e ricercatrici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare è stata deposta a 3.500 metri di profondità nella piana abissale del mar Ionio, 80 chilometri a sud-est di Portopalo di Capo Passero.La stazione è stata già collegata con successo alla grande infrastruttura sottomarina KM3NeT/ARCA, il più grande telescopio abissale per neutrini nel mar Mediterraneo.La stazione sta già acquisendo i suoni e i rumori che si propagano nelle profondità del mare, fornendo preziose informazioni sull’impatto ambientale che tali onde acustiche producono. I dati acquisiti sono inviati in tempo reale ai server di elaborazione dell’Ingv ospitati presso il Centro di elaborazione dati della sede operativa dell’Infn a Portopalo di Capo Passero, attraverso un cavo elettro-ottico sottomarino lungo circa 100 chilometri. “Deporre un’infrastruttura di tale portata rappresenta un grande successo e pone le basi per l’esplorazione in continuo, con caratteristiche uniche, di ambienti considerati inaccessibili fino a pochi anni fa“, ha spiegato Sergio Scirè Scappuzzo, responsabile scientifico dell’INGV per il progetto Marine Hazard. “Questa impresa è frutto di una sinergia multidisciplinare e il suo successo dà ulteriore valore alla collaborazione scientifica e tecnologica tra INGV e INFN, oltre a enfatizzare l’importanza della cooperazione tra infrastrutture di ricerca europee, considerato anche il supporto ricevuto dalla ERIC EMSO“, il commento di Gianluca Lazzaro, tecnologo dell’INGV impegnato nello sviluppo e nell’integrazione della strumentazione scientifica. Per realizzare questo sofisticato osservatorio scientifico, i ricercatori dell’Ingv di Palermo hanno installato sulla stazione un sensore in grado di rilevare sia la conducibilità e la temperatura delle masse d’acqua, sia la pressione della colonna d’acqua sovrastante, nonché un idrofono orientato allo studio delle basse frequenze delle onde acustiche e un sismometro marino ad alta sensibilità. I ricercatori dell’Infn-Lns, invece, hanno progettato e realizzato la struttura della stazione, insieme all’elettronica di controllo e trasmissione dati, nonché i contenitori a tenuta stagna per ospitare l’elettronica, resistenti alle alte pressioni. La stazione è stata realizzata nell’ambito del PON Marine Hazard – “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione“ relativo alla programmazione 2014-2020, che prevedeva la realizzazione di un prototipo funzionante. Le Sedi coinvolte nel progetto sono, per l’Infn, i laboratori nazionali del Sud (Infn-Lns), la sezione di Bari (Infn-Ba) e la sezione di Roma (Infn-Rm1), mentre, per l’Ingv, la Sezione di Palermo Navigazione articoli Nuove scoperte a Pantalica: Sebastian Colnaghi rinviene un antico tesoro bizantino Palazzolo, il 3 novembre convegno su crisi climatica e idrica