La vertenza dei forestali non pare conoscere fine. E monta il malumore, come rende noto il segretario provinciale della Flai Cgil, Mimmo Bellinvia. Due sono i nodi più urgenti: il primo riguarda l’avvio al lavoro, l’altro il pagamento dei pregressi. <<Ci troviamo nuovamente davanti a un paradosso – spiega Bellinvia – I forestali non solo lavorano pochi mesi l’anno, ma per giunta devono  ancora percepire mensilità arretrate, come sta accadendo adesso, ovvero non è stata loro erogata la mensilità di dicembre. Non ci vuole molto per capire quale sia la difficoltà per le famiglie>>. Ma la situazione diventa ancor più difficile per un altro “singolare” aspetto della vicenda. <<Chi è stato già ammesso al lavoro per questa nuova stagione, non solo deve fare i conti con l’arretrato non percepito, ma anche a dover anticipare le spese per andare a lavorare. Infatti chi è di Sortino, ad esempio, è stato inviato a Noto; chi è di Melilli, è stato destinato a Buccheri. Quindi se è certo un bene essere stati reinseriti, da un altro lato ci troviamo davanti a lavoratori sempre più in sofferenza. Ecco perché poi si verificano episodi spiacevoli come quello accaduto all’Asp. Non è per giustificare gesti come quello, che sia chiaro, ma è anche vero che a volte la disperazione di non poter comprare il pane per i figli porta a compiere atti inconsulti e diprovevoli>>, prosegue Mimmo Bellinvia che sollecita l’Azienda Foreste a far in modo che si possano sbloccare i pagamenti e a rivedere la destinazione di ogni lavoratore in modo da destinarli a zone non lontane dalla residenza in modo da eliminare le spese della trasferta che così grava su ogni forestale>>.

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