“Il Giuseppe Privitera è l’esempio dello spreco a Siracusa. Nonostante si paghi un affitto importante (Salvo Sorbello e Cetty Vinci hanno già presentato due interrogazioni su questo) e vi sia un personale comunale impiegato improduttivamente dentro. Un momento culturale che bisogna ridare alla città. Io credo e temo, a questo punto, che vi siano delle mire di cessioni a privati che sottrarranno anche questo pezzo di cultura alla nostra città. Bisogna tornare a fare dell’Istituto Giuseppe Privitera un luogo di formazione musicale per il futuro di questa città”. Difatti la notizia è trapelata. La struttura di Viale Regina Margherita 19, dopo la chiusura del febbraio del 2015 dei corsi musicali, verrà lasciata dal Comune tra qualche mese per essere trasferita al secondo piano dell’Istituto comprensivo di Via dei Mergulensi. Inoltre, il Comune sembra stia lavorando ad un vero e proprio bando, pari ai 17 mila euro finora impiegati per l’affitto, indirizzato a tutte le associazioni private musicali che potranno o vorranno partecipare. “Ci viene da pensare – aggiunge Lucia Catalano – che a Siracusa si può fare apprendimento di musica solo se si è in grado di pagare un insegnante privato, un deficit di democrazia che intacca la crescita culturale dei nostri ragazzi. Una struttura oggi usata come contenitore culturale dove però l’amministrazione presenta una pagina web chiaramente non realistica. Se, infatti, facciamo una piccola ricerca non solo questo istituto parla di corsi attivati ma anche una email, come se nulla fosse accaduto in questi anni.” Navigazione articoli Cgil, Alosi: “Basta ai tagli alla rete ospedaliera” Code chilometriche a Ortigia, Costanza Castello: “Amministrazione incauta”