Una vera e propria compravendita di documenti di cittadinanza italiana per cittadini brasiliani. E’ quanto scoperto dalla polizia di Augusta, che ha arrestato sei persone, tra cui tre dipendenti comunali, accusati di corruzione, autoricicilaggio e favoreggiamento della permanenza illegale in Italia. Nella rete degli uomini del commissariato megarese, guidati da Stefania Marletta, anche un funzionario pubblico siracusano, per il quale è scattata la misura dell’interdizione dai pubblici uffici. La mente dell’organizzazione era Cleber Zanatta, augustano ma originario del Brasile, unico finito dietro le sbarre. Per gli altri cinque, sono scattati i domiciliari.
Sono circa 500 gli extracomunitari, tutti brasiliani, che si eramo rivolti all’agenzia disbrigo pratiche di Zanatta. Versavano fra i 3 e i 5 mila euro a persona. Per velocizzare le pratiche, Zanatta e la moglie, Sabrina Dos Santos, avrebbero corrotto i dipendenti comunali versando loro alcune centinaia di euro per ogni operazione eseguita. Le indagini, scattate poco meno di due anni fa, hanno appurato che il giro di affari è stato di circa 5 milioni di euro, reinvestito in beni immobili in Brasile. Era la stessa Dos Santos, finita ai domiciliari ca portare il contante oltreoceano, acquistando abitazioni e fattorie. Ai domiciliari anche Diego Zanatta, oltre Antonio Mameli, impiegato ai servizi demografici di Augusta, Angelo Zappulla e Carmelo Lo Giudice, responsabili dell’ufficio stato civile di Floridia.

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