Una nuova area per il futuro ospedale di Siracusa. É stata indicata stamattina dal consiglio comunale che ha approvato un atto di indirizzo proposto da 13 consiglieri; l’area è di proprietà comunale, è vasta 40mila metri quadrati e si trova nei pressi dell’ex ospedale neuropsichiatrico che lo scorso settembre era stato indicato, sempre dall’assise cittadina, come il luogo su cui costruire il nuovo nosocomio. Dunque un cambio di linea (deciso per uscire dall’impasse scaturita dall’opposizione dell’Asp e della Soprintendenza ai beni culturali rispetto alla scelta dell’ex Onp) ma non in senso assoluto: una parte dell’ex manicomio, infatti, dovrebbe accogliere i parcheggi e le aree a verde della nuova infrastruttura. Altro elemento emerso durante il dibattito, le assicurazione del direttore generale dell’assessorato regionale alla Salute secondo il quale il nuovo ospedale di Siracusa è ancora tra le opere finanziabili. Il consiglio tornerà a riunirsi domani alle 9,30 (a fine mattinata è venuto a mancare il numero legale) per discutere e il regolamento sul Registro della bigenitorialità. Intanto oggi la prima parte della seduta è stata dedicata a un ricordo delle vittime della strage di Capaci e dell’attentato avvenuto la scorsa notte a Manchester. A prendere la parola, prima di un commosso minuto di silenzio, sono stati Salvatore Castagnino (“Falcone e Borsellino – ha detto – non sono morti. Vivono ancora negli italiani che credono nella legalità”) e Francesco Pappalardo, che ha portato all’Aula un ricordo personale, in quanto in quei giorni di maggio del ’92 era a Palermo, e ha ricordato uno per uno gli uomini della scorta uccisi. Prima di parlare di ospedale, ci sono stati alcuni interventi che hanno toccato diversi argomenti. Francesco Zappalà ha protestato per la mancata convocazione di sedute dedicate alle interrogazioni poiché, ha detto, viene meno un principio di trasparenza e viene intaccata la funzione di controllo che i consiglieri svolgono su mandato dei cittadini. Cetty Vinci ha fatto proprie le lamentele di Zappalà ricordando le tante interrogazioni presentate assieme a Salvo Sorbello e rimaste senza risposta. Sull’ospedale, si è detta soddisfatta per la calendarizzazione dell’argomento ma delusa per la mancata convocazione del direttore generale dell’Asp. Anche Alessandro Acquaviva si è detto deluso ma per il mancato inserimento nell’ordine del giorno della richiesta di chiarimenti, presentata assieme a Marina Zappulla, sulla gara per il servizio idrico, per il quale non basta, ha detto, avere ritirato il bando. Pure per Simona Princiotta la seduta rischiava di essere priva di senso per la mancata presenza del direttore generale dell’Asp e del sindaco. Sulle interrogazioni, Princiotta ha detto di aspettare da mesi numerose risposte e che le sue sollecitazioni sono sempre cadute nel vuoto. Gaetano Firenze ha invitato l’Amministrazione a prestare maggiore attenzione al consiglio comunale e, quindi, ai cittadini che sono rappresentati. Castagnino ha illustrato un’interpellanza relativa ad alcuni divieti di sosta occasionali comparsi sabato scorso in piazza Adda per consentire lo svolgimento di una manifestazione e che sarebbero stato posizionati senza rispettare i giusti tempi e il codice della strada, ragione per cui ha chiesto l’annullamento dei verbali elevati dalla Polizia municipale e le dimissioni dell’assessore Piccione. Infine Sorbello ha chiesto chiarezza sulle concessioni rilasciate all’interno del demanio marittimo evidenziando come l’Amministrazione non si sia ancora dotata del cosiddetto piano spiagge e come, nonostante le numerose sollecitazioni, il consiglio comunale non sia mai stato informato sull’argomento. Quanto all’area dell’ospedale, il consigliere ha concluso stigmatizzando l’assenza di tecnici ai cui chiedere chiarimenti. La replica del presidente Santino Armaro ha riguardato: le interrogazioni, per le quali ha spiegato che tutto si svolge nel rispetto delle procedure e che se restano inevase è dovuto al fatto che non arrivano al Consiglio risposte dagli uffici a cui sono state inoltrate; il servizio idrico, per il quale ha detto di essersi subito attivato e che la richiesta di Acquaviva e Zappulla sarà portata al più presto in aula; il piano spiagge, chiarendo che è sua intenzione chiedere al dirigente competente di venire a relazionare in Consiglio visto anche che la normativa regionale in materia cambia continuamente. L’atto di indirizzo sull’area dell’ospedale è stata illustrato dal primo firmatario, Antonino Trimarchi. L’obiettivo, ha detto, è di modificare la delibera sull’ex Onp per superare le contrarietà sollevate dall’Asp e dalla Soprintendenza, la prima per motivi tecnici e la seconda per i vincoli esistenti. La nuova soluzione individua, sempre in contrada Pizzuta, un’area comunale adiacente a quella attualmente indicata nel piano regolatore generale e vicina all’ex Onp, i cui spazi potrebbero essere destinati a servizio della nuova struttura. Secondo la proposta, resta confermata la vicina superficie già assegnata all’associazione “I figli delle fate” per la costruzione di un centro dedicato ai soggetti autistici. Dai banchi, il primo a prendere la parola è stato Giuseppe Impallomeni che ha evidenziato come la proposta sia il frutto di un lavoro politico svolto dal gruppo da lui presieduto (Centristi per l’Italia-Siracusa democratica), a cui appartiene Trimarchi, in accordo con il resto della maggioranza. Una soluzione quella contenuta nell’atto di indirizo, ha detto, che consente di uscire dall’impasse e individua una “soluzione degna della città”. Contrario si è detto Elio Di Lorenzo, per il quale l’atto di indirizzo è confusionario così come in confusione sulla materia è l’Amministrazione, che “a forza di rincorrere idee finirà col perdere il finanziamento”. Di Lorenzo ha stigmatizzato anche il fatto che la proposta non è stata fatta propria dalla commissione Urbanistica. Critiche anche da Castagnino su una proposta il cui percorso, ha affermato, è poco chiaro. La responsabilità della perdita del finanziamento, ha detto, è solo della maggioranza che ha deciso di cambiare l’area rispetto a quanto previsto del Prg; quindi ha proposto un’integrazione all’atto di indirizzo allo scopo di imporre all’Asp (futura proprietaria dell’ospedale) di pagare i terreni concessi dal Comune al prezzo applicato ai privati, cioè 140 euro al metro quadrato. Cetty Vinci ha annunciato l’astensione sua e di Sorbello in attesa di una proposta avanzata da tecnici e non da consiglieri comunali; posizione questa rilanciata anche da Acquaviva per il quale l’atto è pure incompleto in quanto non specifica il tipo di compensazione che l’Asp dovrà assicurare in cambio della superficie concessa dal Comune. Diversa l’impostazione di Firenze per il quale l’atto di indirizzo apre un nuovo percorso rispetto a una situazione determinata dalle passate amministrazioni e dall’Asp, accusata di avere “presentato un progetto improponibile”. La nuova soluzione, invece, mette il Comune al riparo da eventuali debiti fuori bilancio che sarebbero scaturiti se fossero stati rinnovati i vincoli sulle aree previste nel Prg. L’atto, ha aggiunto Firenze in risposta a Di Lorenzo, non è presentato dalla commissione Urbanistica, che però lo ha discusso, e giunge in aula dopo una serie di verifiche tecniche, amministrative e legali. Alberto Palestro si è detto disponibile ad appoggiare la proposta che, ha evidenziato, è solo un atto di indirizzo sul quale l’Amministrazione dovrà lavorare per renderla operativa. Palestro ha ricordato di avere votato contro l’utilizzo dell’ex Onp e di verificare oggi che molti fanno un passo indietro rispetto a quella decisione proponendo di cambiare l’area da destinare al nuovo ospedale; l’assessore però, ha concluso, dovrebbe dire se questa strada è percorribile e con quali tempi. Sulla praticabilità della nuova soluzione si è detto certo il presidente della commissione Urbanistica, Franco Formica, che nelle scorse settimane, assieme all’assessore Antonio Moscuzza e a un tecnico comunale, ha partecipato a Palermo alla riunione nella quale il direttore generale dell’assessorato alla Salute ha dato assicurazioni sul finanziamento. Secondo quanto ci è stato riferito, ha detto Formica, Siracusa non è mai uscita dalla linea di finanziamento e lo è ancora di più oggi che è stata definita la nuova rete ospedaliera. Un ricostruzione questa confermata anche dall’assessore all’Urbanistica secondo il quale l’atto di indirizzo, se approvato, sarebbe un segnale accolto positivamente dalla Regione. Moscuzza ha poi respinto l’accusa di immobilismo sollevata dalla minoranza rivendicando i passi compiuti per uscire dall’impasse (determinata dall’opposizione dell’Asp sulla scelta dell’ex Onp) e culminati con la riunione palermitana. Concluso il dibattito, il presidente Armaro ha messo ai voti la proposta di integrazione presentata da Castagnino, Di Lorenzo e Fabio Alota, che è stata respinta. L’atto di indirizzo invece è stata approvata a maggioranza. Castagnino, Di Lorenzo e Alota hanno abbandonato l’aula prima del voto finale. Sempre sul nuovo ospedale, all’ordine del giorno ci sono una mozione e una richiesta a firma di Sorbello e Vinci (risalenti rispettivamente al novembre del 2014 e allo scorso marzo) e un ordine del giorno presentato da Castagnino nel dicembre del 2015, con i quali si chiede un dibatto per far chiarezza sull’iter e sui ritardi relativi al progetto. Sapremo domani se saranno ritirati. Navigazione articoli Telecittà ch 654 – TELEGIORNALE del 23 maggio 2017 Vincullo: “Il ponte sulla Sp 84 potrà essere riaperto”