«Non credo che sarà possibile riottenere il mio posto di parlamentare regionale per questa legislatura. Ma la mia è una battaglia di principio, a tutela della legalità e della sacralità del voto. Quindi andrò avanti». E allora Pippo Gianni è pronto anche a rilanciare e chiamare in causa il capo dello Stato Mattarella nella sua funzione di presidente del Consiglio superiore della magistratura. Lo ha deciso ieri mattina dopo che l’udienza per il processo delle schede sparite in relazione alla tornata amministrativa regionale del 2012 è stato rinviato al prossimo 15 di novembre (quando probabilmente l’assemblea regionale sarà già stata rinnovata). «Il reato di soppressione di materiale elettorale – ha detto Gianni – è tra i più gravi del nostro ordinamento. Si è proceduto così ad una nuova elezione in alcune sezioni che erano favorevoli ad un solo candidato. Parlo di nuove elezioni perché non può essere considerata una ripetizione. E ciò che è più grave è che il Cga ha agito in violazione delle legge considerato che una procedura simile non è consentita». L’on. Gianni, tramite il proprio legale, sta studiando le prossime mosse da adottare «a tutela dei miei diritti, ma soprattutto di quanti hanno ritenuto di votarmi. Ma adesso chiedo – e lo farà direttamente con il Capo dello Stato, Mattarella – che la giustizia sia rapida e assecondi le esigenze dei cittadini. Perché nonostante tutto – ha concluso l’uomo politico – sono ancora fiducioso nei confronti dei magistrati che sono persone serie e capaci. Almeno nella gran parte». Navigazione articoli Elezioni amministrative a Melilli, Giuseppe Carta rende noti i nomi di tre assessori designati Siracusa, stato di agitazione dipendenti comunali. La nota dell’assessore al personale