Acquisivano in modo fraudolento, con minacce, intimidazioni e danneggiamenti di centinaia di terreni allo scopo di sfruttarne le erogazioni pubbliche in economia e nell’allevamento. Nell’inchiesta della Procura di Siracusa e dei carabinieri del capoluogo aretuseo sono coinvolti ispettori dell’Aea di Roma e il deputato regionale Giambattista Coltraro, notaio, del gruppo di Sicilia Democratica. Per lui è stata chiesta la misura cautelare della sospensione dall’esercizio dell’attività notarile.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa e del Nucleo Antifrodi di Roma hanno smantellato l’organizzazione, eseguendo 13 provvedimenti cautelari emessi dal Gip del Tribunale di Siracusa a conclusione di mesi di indagini. Sequestrati a livello preventivo oltre 500 terreni del valore di oltre 3 milioni di euro e la somma di 175 mila euro. Il sodalizio – è stato accertato – aveva estorto ai legittimi proprietari, oltre 2 mila ettari di terreno.

L’operazione, denominata “Terre Emerse”, ha sgominato un’associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita di terreni nei comuni di Augusta, Carlentini e Melilli per ottenere contributi in agricoltura. Gli indagati avrebbero impedito l’attuazione delle verifiche previste grazie ad una rete di contatti con i soggetti preposti ai controlli, alcuni dei quali appartenenti alla Guardia di Finanza, in servizio in un reparto del Messinese ed altri dipendenti dell’Agea.

Le indagini, coordinate dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano, avrebbero messo in luce un sistema criminale complesso, articolato in più fasi. Prima avveniva la selezione dei terreni, in maniera “quasi chirurgica – spiega la Procura – preferendo le terre in proprietà di persone molto anziane o in condizioni di debolezza socio economica, prive delle risorse e delle capacità per resistere alle condotte usurpative”.

Secondo gli inquirenti venivano poste in essere condotte di disturbo di progressiva gravità, dall’invasione di mandrie, all’incendio, dall’avvelenamento dei frutti alle minacce verbali, per allontanare i proprietari dai loro terreni.   Poi la banda passava all’appropriazione dei terreni: “appropriazione di fatto” e “appropriazione giuridica”. Dopo aver costretto i proprietari all’allontanamento, gli indagati se ne sarebbero appropriati mediante recinzione del terreno con filo spinato o utilizzazione per i pascoli, o sfruttando lo stato di abbandono dei terreni.

 

Il 19 ottobre scorso era andato in onda un servizio nel programma tv ”Le Iene” su un atto notarile in merito ad una presunta compravendita di terreni in alcuni comuni in provincia di Siracusa. Tutto falso per il notaio Giambattista Coltraro, intervistato anche dalla trasmissione Mediaset. Il parlamentare regionale si era difeso spiegando che si trattava di un atto ai sensi dell’art.1488 c.c., che non aveva comportato alcun trasferimento di proprietà di terreni. Una normale fattispecie di usucapione tra privati dove alcuni degli stessi soggetti proprietari avevano abbandonato da anni i loro terreni permettendo ad imprenditori agricoli di esercitarvi il pascolo e quindi di vantare dei diritti sugli stessi.

Un servizio che era stato realizzato dieci mesi fa. Lo stesso Coltraro si era recato in Procura per fornire i documenti che testimoniavano la sua condotta lineare e presentando denunce.

L’unica ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Terre emerse”, che ha sgominato un’associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita di terreni nel siracusano, è stata eseguita nei confronti di Antonino Carcione, 46 anni, residente a Carlentini. Agli arresti domiciliari sono finiti la moglie Monia Lanzi, 38 anni; il fratello Sebastiano, 49 anni, ed il figlio Giuseppe, 21 anni. Ai domiciliari anche due dipendenti dell’Agea, Giuseppe Mistretta, romano, di 52 anni; e Sergio Ciuffetti, 54 anni, di Frascati.

La misura ha colpito anche due tecnici di ditte esterne incaricati dalla stessa Agea per rilievi aerei e perizie informatiche: Ersilio Calderone di 52 anni, romano, e Alessandro Buressiani, di Cori, 38 anni. Infine ai domiciliari Carmelo Bonaccorso, 42 anni, carlentinese, e Michele Ausilio, 41 anni di Vizzini, indicati come falsi venditori dei terreni.

Con il ruolo di fiancheggiatore arrestato anche Luciano Salamone, 62 anni, lentinese. Misura di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un agronomo di Siracusa. Indagato un finanziere per il quale è stata chiesta l’interdizione dei pubblici uffici ma si attende l’interrogatorio di garanzia. Infine ordinanza di divieto temporaneo di esercitare la professione notarile per dieci mesi al notaio Giambattista Coltraro, accusato di falso in atto pubblico. Sono in corso provvedimenti di sequestro pari a circa 175 mila euro, relativi ai contributi erogati dall’Unione Europea, agli indagati.

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