In una nota stampa il Movimento 5 stelle – Meetup Siracusa  denuncia, ancora una volta  ” il desolante indecoro che avvolge i beni culturali del capoluogo aretuseo. ”

E così “Andando in giro per le vie cittadine – prosegue la nota –  i contesti sono, ovunque, analogamente imbarazzanti: dalle strutture archeologiche visibili in roccia all’imbocco di viale Scala Greca che, certamente, non rappresentano un bel “biglietto da visita” per coloro i quali entrano in città, alle tombe della necropoli di viale Santa Panagia e della via Mazzanti; da tutta la Necropoli Grotticelle al Mausoleo Politi in viale Teocrito, letteralmente “sepolto” da erbacce e rifiuti. E ancora: dall’Arsenale greco dell’omonima via, ormai quasi del tutto invisibile, alle terme bizantine adiacenti; dagli scavi di via Iceta all’area di Piazza della Vittoria; dall’area archeologica dell’ex Ospedale Civile all’area funeraria dell’ex Giardino Spagna ai terreni, dall’altro versante della strada, del Predio Giostre. Per continuare: dall’area marginale, e misconosciuta, di Piazza Adda, al Teatro rettilineo con tutte le testimonianze, indegnamente abbandonate, che vanno dell’area della strada Panoramica alle fasce tangenti il viale Paolo Orsi e, infine, ai lacerti delle mura di Contrada Fusco, davanti il Cimitero comunale; dal negletto Ginnasio Romano al Foro Siracusano, vero e proprio immondezzaio urbano; dal basolato stradale all’interno dei Villini alle strutture medievali di via dei Santi Coronati, per non parlare delle tante microaree degradate in Ortigia che porteranno, via via, al disfacimento di architetture di pregio, assai compromesse già da tempo. Inutile anche il solo accennare alla ricrescita continua dell’incolto all’interno del Parco della Neapoli: l’incresciosa situazione è sotto gli occhi del mondo intero e sono stati scritti numerosi articoli di denuncia a riguardo, non da ultimi su quotidiani nazionali. Stessa, vergognosa sorte per Castello Eurialo sul quale, essendo un sito topograficamente periferico e meno “mediatico”, i riflettori vengono puntati poco. Che brutto destino, quanta incuria per il più importante parco archeologico urbano e per la più rilevante opera fortificatoria del mondo greco classico nel Mediterraneo. Quando, dall’alto, viene a mancare la normale applicazione della legge per la manutenzione ordinaria o straordinaria – che, è bene ricordarlo, per i siti regionali è già normata (L.R. 9/2013, art. 25) – insieme a un’incapacità di tutela dei beni, aggravati, non da ultimo, da una miopia gestionale nella pianificazione e nella comunicazione del patrimonio culturale, il mix diviene fatale. Oltre all’immediata percezione di abbandono, di incuria e di sporcizia, l’apparato radicale delle piante infestanti sgretola, implacabilmente, i resti materiali, poiché la maggioranza di essi è di natura litica, nello specifico calcarea. Anche interventi urgenti e non ben controllati, come ad esempio quelli dei “volontari” per i beni culturali, potrebbero diventare dannosi: strappando le erbacce in maniera indiscriminata si potrebbero scalzare, assieme, le fragili strutture antiche e i depositi archeologici stratificati, con danno irreparabile e, paradossalmente, ancor più grave. Così, in un crescendo negativo, in città si moltiplicano questi ricettacoli di insetti, più o meno dannosi per l’uomo, ma anche rifugi per topi e, purtroppo, “cestini” per la spazzatura di cittadini dal poco senso civico che non si rendono conto (o non vogliono rendersi conto) di cosa si celi sotto una coltre di sterpaglie. È normale il fatto che tutt’oggi non avvenga una manutenzione pianificata, regolare, continuata nel corso dell’anno, del patrimonio culturale, com’è ovvio che sia in una città civile? Cosa si deve aspettare, ancora? – si chiede ancora il Movimento – La risposta, forse, ce l’abbiamo già: si aspetta il primo incendio dell’estate incipiente che, da solo, provvederà ad eliminare in un sol colpo ciò che l’amministrazione pubblica non riesce a fare sgravandola così dal problema, nella tragica evenienza, gratis e come se niente fosse. E, per l’ennesima volta, quest’ultima si laverà la faccia come fa, del resto, quando gli eserciti dei volontari diserbano i monumenti, sempre se di questi siti ne resterà qualche traccia dopo il prossimo incendio. ”

 

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