L’ex parlamentare all’Ars e nazionale, il siracusano Pippo Gianni, parte civile nel processo contro Cosimo Russo, il dipendente del tribunale accusato di avere fatto sparire le schede elettorali delle Regionali 2012, ha chiesto ed ottenuto dal giudice della sezione penale del tribunale di Siracusa, Concetta Zimmitti, il sequestro conservativo dei beni dell’indagato. E’ stato lo stesso Pippo Gianni a darne notizia ieri  mattina nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto in un Hotel di Siracusa. Il blocco dei beni di Cosimo Russo non riguarda soltanto l’immobile di via Andrea Palma, ma anche il pignoramento dello stipendio, del Tfr, della futura pensione, in base a quanto consentito dalla legge in materia. Il tutto quantificabile in un danno stimato di, circa, 500 mila euro.
“La sparizione delle schede dal tribunale mi ha danneggiato sia moralmente che economicamente. Io ero stato eletto parlamentare all’Ars e quando le schede dovevano essere ricontate, erano sparite”. Pippo Gianni prosegue che su questa brutta pagina di politica siciliana non si ferma e andrà avanti. “Qualcuno ne dovrà rispondere e nel caso di questo signore, il suo datore di lavoro è il Ministero di Grazia e Giustizia, che, l’avvocato che mi assiste, Paolo Ezechia Reale, ha citato per danni”. Su questa vicenda c’è anche un’inchiesta della Procura di Palermo”.

Parti civili contro Cosimo Russo ci sono anche ll’assessorato regionale alla Funzione Pubblica ed i parlamentari all’Ars, Bruno Marziano e Pippo Gennuso, quest’ultimo, subentrato proprio a Gianni per effetto di una sentenza del Cga.

Secondo i difensori dell’imputato, la causa della distruzione delle schede che dovevano essere riconteggiate, secondo quanto stabilito da un’ordinanza del Tar, sarebbe da attribuire a un allagamento verificatosi negli archivi del palazzo di Giustizia, dove erano custodite le schede elettorali, avvenuto il 20 novembre 2013. Ma non per la Procura, che ha sempre sostenuto che le le schede elettorali scomparse sarebbero state volontariamente trafugate e soppresse dall’operatore giudiziario, Cosimo Russo.
 

 

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