“Per il Governo la chimica è certamente una filiera strategica che va non solo mantenuta ma anche salvaguardata’”. Lo ha detto il viceministro dello sviluppo economico Teresa Bellanova, rispondendo ad un’interrogazione del deputato regionale Pippo Zappulla.  Ha confermato l’esistenza di una trattativa con il fondo americano SK Capital ma ha precisato che “non esiste alcuna operazione già conclusa”. Ha, infine, concluso dichiarando che “Il Ministero dello Sviluppo Economico, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le parti e i territori interessati, continuerà a lavorare con l’obiettivo di valorizzare il rilancio delle attività esistenti in Versalis, di salvaguardare i livelli occupazionali nonché di tutelare un comparto strategico del Paese”.

Una risposta che non ha soddisfatto pienamente Zappulla, il quale ha ribadito al vice ministro che in discussione non è la possibilità di realizzare partnership con società internazionali che favoriscano lo scambio tecnologico, la possibilità di ingresso in altri mercati e realizzare nuove risorse finanziarie per sostenere gli investimenti previsti e necessari. “La contrarietà netta invece – ha precisato il deputato – sta nell’assenza di garanzie da parte del fondo SK Capital delle risorse finanziarie occorrenti, dell’assenza di un vero progetto industriale, delle aleatorie rassicurazioni sul terreno delle garanzie occupazionali, della mancanza di ogni riferimento agli interventi previsti di risanamento e di bonifica ambientale. In tal modo il rischio evidente è quello di realizzare una mera operazione di cassa, cancellando di fatto un tassello strategico del sistema industriale italiano, condannando interi territori alla desertificazione industriale con ricadute devastanti e inaccettabili sul terreno occupazionale, sociale ed ambientale. Proprio perché ancora nessuna intesa è stata raggiunta – ha proseguito Zappulla – ho chiesto pertanto al Governo non solo di vigilare e di mantenere il tavolo di confronto aperto con il sindacato e le istituzioni locali e regionali, ma di intervenire autorevolmente nei confronti della dirigenza Eni perché cambi marcia e registro. Il  6 aprile finalmente i massimi dirigenti dell’Eni verranno in Parlamento e nella stessa X Commissione per rispondere delle loro azioni e iniziative  ai deputati e alle forze politiche.

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