“La situazione economica dell’ex Provincia di Siracusa, oggi Libero Consorzio Comunale, è allo stremo tanto che l’attuale commissario straordinario, la dottoressa Floreno, lo scorso 14 febbraio ha chiesto all’assessorato alle Autonomie Locali di erogare, ai sensi dell’art. 2 della Legge Regionale n. 8 del 2017 un acconto del 30% rispetto ai trasferimenti erogati l’anno precedente”.

A darne notizie è il deputato regionale del PD, Giovanni Cafeo, segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.

“Considerato che non risulta ancora effettuato alcun pagamento, ho presentato nella giornata di ieri, mercoledì 28 febbraio un’interrogazione all’assessore alle Autonomie Locali Grasso, chiedendo se non ritenga opportuno dare al più presto seguito alla richiesta dell’ente, in evidenti condizioni di emergenza”.

Ma la crisi del Libero Consorzio trascina ovviamente con sé anche quella della società in house “Siracusa Risorse” che ad oggi conta 87 dipendenti.

“Alla luce dei tagli di circa 1,2 milioni di euro subiti da “Siracusa Risorse” negli ultimi due anni, tali da rendere di fatto insufficiente la disponibilità finanziaria dall’ente per la sopravvivenza della società e costringendo così alle dimissioni l’amministratore delegato dott. Vinci – continua Cafeo – ho presentato sempre nella stessa giornata un’altra interrogazione, sia all’assessore alle Autonomie Locali Grasso, sia all’assessore all’Economia Armao, chiedendo <<se e quali opportune iniziative si intendano intraprendere direttamente ed anche presso la ex Provincia di Siracusa, allo scopo di consentire una adeguata dotazione finanziaria alla Siracusa Risorse che possa consentirle lo svolgimento delle funzioni ad essa attribuite e contestualmente garantire i livelli occupazionali stante la crescente difficoltà>>”.

“Pur non potendo evidentemente imputare a questo Governo la grave condizione di crisi dei Liberi Consorzi – conclude il parlamentare regionale – è però auspicabile che nell’attesa degli interventi promessi in campagna elettorale, volti alla soluzione definitiva della questione, si attuino quanto meno provvedimenti tampone mirati a sostenere sia le funzionalità dell’ente sia, soprattutto, a tutelare i lavoratori”.

 

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