Siracusa, 27 luglio 2018. La Sicilia, il sole caldo, il mare, i paesaggi bucolici. La Sicilia che brucia, per il caldo e per il fuoco. Quest’ultimo il pericolo invisibile che distrugge flora e fauna, che depaupera la natura, che consuma infiniti ettari di vegetazione.

Le cause naturali che possono scatenare un incendio boschivo sono estremamente rare. I roghi, quando non dipendono da irresponsabilità o da distrazione, sono quasi tutti dolosi, appiccati con l’intenzione di radere al suolo la vegetazione. In parte si spiegano con la tradizione agropastorale che considera il fuoco un mezzo per procurarsi nuovo pascolo o per rigenerare la fertilità del terreno, sicuramente il dato fattuale più sincero e grave è connesso ad altre note cause.

Nel 2017 c’è stato un boom di arresti per crimini contro l’ambiente. Il dato sembra confermarsi per il 2018.

Al fenomeno degli incendi dolosi l’Italia è storicamente vulnerabile nonostante negli ultimi anni abbia provato ad aumentare le difese. Fondamentali sono le campagne di sensibilizzazione connesse ad una miglior organizzazione dell’apparato antincendio della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco e delle Regioni, i loro interventi celeri e mirati spesso evitano il peggio, ma non bastano.

Gli strumenti principali per frenare la devastazione delle aree protette restano l’applicazione delle leggi, in modo cogente ed imperativo, per evitare la speculazione sulle aree incendiate, attraverso il rafforzamento dei divieti e l’istituzione del catasto regionale delle aree attraversate dal fuoco.

Nonostante ciò, il fenomeno degli incendi boschivi resta una terribile piaga per il nostro Paese. Questo è quanto sta accadendo in Sicilia ed in particolare nella provincia Aretusea, vittima di questo crimine.

Belvedere, così come altre zone di Siracusa, continuano ad ardere. Solo lo scorso anno un terribile incendio ha devastato il versante sud, quest’anno è toccato pure al versante nord. Nei giorni scorsi un vasto fronte di fuoco ha letteralmente assediato il quartiere siracusano distruggendo un patrimonio vegetale e faunistico non indifferente e causando danni anche ad abitazioni e infrastrutture civili pubbliche e private.

Un tempo, quegli stessi ettari di vegetazione oggi andati in fumo, erano vissuti, venivano puliti e curati, in quanto fonte di sostentamento o di svago per le famiglie; adesso sono solo terreni quasi del tutto abbandonati, divenuti ricettacolo di rifiuti di vario genere, con alberi e arbusti quasi sempre non sfrondati a dovere.

A fronte di quanto descritto e come diretta conseguenza dello stesso, basta un mix fatto da una giornata di grande caldo e forte vento per dare il via alla generazione di incendi, che se non presi in tempo provocano l’annientamento del nostro patrimonio naturalistico, oltre ad attentare alla salute dei cittadini.

Tutto brucia, continua a bruciare, in modo irreversibile e immodificabile. Urge intervento serio.

Squadre di Vigili del fuoco, Volontari della Protezione Civile, Forze dell’ordine, seppur dotati di limitati mezzi, predispongono quanto in loro dovere per salvaguardare il patrimonio vegetativo e faunistico, per tutelare la salubrità dell’ambiente e la salute dei cittadini, pur tuttavia, lo scenario che viene fuori è quello dell’emergenza mista a incredulità e paura.

Ed inoltre, non si può sottacere circa la tragedia che si è consumata in questi giorni nelle campagne siracusane, parecchi poveri cani indifesi, legati ad alberi ed arsi vivi. Vittime annunciate di una situazione preoccupante già conosciuta da cittadini ed istituzioni.

Appare doveroso individuare criticità e responsabilità di chi avrebbe dovuto controllare e agire: non si può dimenticare tutto in fretta per poi ritrovarsi, incredibilmente, ogni anno nella stessa dolorosa situazione.

Il Meetup 5 stelle di Siracusa, al fine di porre fine a questa preoccupante situazione, insiste sui seguenti punti:

L’amministrazione comunale deve far rispettare le ordinanze che obbligano i proprietari dei terreni soggetti al fenomeno del “rogo facile” a potare gli alberi e a procedere alla diserbatura dei terreni di loro proprietà.

È di massima urgenza dotare i Vigili del fuoco, le Forze dell’ordine e le Associazioni di volontariato di adeguati mezzi per fronteggiare disastri di tali e gravi portate. È necessario agire alla fonte del problema.

Non si può più giocare con la vita degli animali e dei cittadini, non si può vivere con la paura di perdere tutto, pure la vita. È giunta l’ora che i responsabili della prevenzione e dell’emergenza diventino “responsabili”, nel vero senso della parola.

Pertanto, si auspica un celere intervento dell’amministrazione comunale di concerto con quella regionale, allo scopo di ridurre ed arginare il gravoso fenomeno degli incendi.

Adottare procedure ad hoc così come per legge, al fine di circoscrivere codesto status emergenziale, attraverso l’applicazione di quanto disposto dalla normativa speciale di riferimento, provando ad attuare politiche volte alla tutela del nostro patrimonio boschivo e faunistico, magari per il tramite della predisposizione di strumenti per riavvicinare i cittadini alla terra, con incentivi e sussidi adeguati, valorizzando quei terreni che potrebbero ridiventare fonte di lavoro e, quindi, di reddito per i tanti disoccupati del territorio.

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