La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del parlamentare regionale, Pippo Gennuso, accusato di traffico di influenze. L’esponente politico, che nei mesi scorsi, aveva patteggiato una pena ad un anno e due mesi, aveva chiesto, attraverso i suoi legali, il proscioglimento dalle accuse alla luce del cambio di imputazione, da corruzione a traffico di influenze. Il parlamentare regionale era stato arrestato nel febbraio dello scorso anno insieme a 3 giudici in quanto, secondo l’accusa, avrebbe pagato una tangente da 40 mila euro per convincere il Cga di Palermo ad accogliere il suo ricorso per indire una mini elezioni regionale in 9 sezioni, tra Rosolini e Pachino, dopo la scomparsa delle schede elettorali dal tribunale di Siracusa relative alle elezioni del 2012. Nell’ottobre del 2014, dopo la decisione del Cga, la mini tornata si svolse consentendo a Gennuso di ottenere il seggio a scapito di Pippo Gianni. Secondo la difesa di Gennuso, che ha sempre rigettato l’ipotesi di corruzione, “il giudice avrebbe dovuto adottare una sentenza di proscioglimento, perché il fatto non sussiste, non costituisce reato ovvero non averlo commesso”.I giudici della Corte hanno ritenuto insussistente il ricorso, confermando di fatto la pena. “Deve essere ribadito che la qualificazione giuridica ritenuta in sentenza, che corrisponda – scrivono i giudici- a quella oggetto del libero accordo tra le parti, può essere messa in discussione con il ricorso per cassazione solo quando risulti, con indiscussa immediatezza, palesemente eccentrica rispetto al contenuto del capo di imputazione”. Navigazione articoli SIRACUSA. VINCIULLO – SORBELLO: “NESSUN OMAGGIO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE A CONCETTO LA BIANCA” PRIOLO GARGALLO. IL SINDACO GIANNI ALL’ASSEMBLEA ANCI: ” RESTITUIRE LE SOMME CHE LA SICILIA PAGA IN PIU’ PER LA SANITA'” :