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In totale 216 anni di carcere richiesti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania per i 20 imputati, accusati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il processo è scaturito dall’operazione “Aretusa” che avrebbe ricostruito la gestione dello spaccio di droga da parte di tre gruppi criminali, che si erano divisi il territorio di Siracusa. Il pm della Dda, Alessandro La Rosa, al termine delle sua requisitoria davanti alla Corte d’Assise ha chiesto la condanna più pesante, 11 anni, per Gianfranco Urso, figlio di Agostino Urso, capo clan ucciso nel 1992 al Lido Sayonara, a Fontane Bianche. Uno dei gruppi più operativi era concentrato alla Borgata, il cui leader incontrastato sarebbe stato, a parere della Procura distrettuale, Luigi Cavarra, 43 anni, diventato collaboratore di giustizia ma deceduto dopo una malattia fulminante. Ha deciso di pentirsi uno degli imputati, Francesco Satornino, indicato dai magistrati della Dda come il capo del gruppo di Cassibile, la frazione a sud di Siracusa.
Il Pm ha pure chiesto 22 anni di reclusione per Luigi Urso, 15 anni per Andrea Abdoush, 19 anni per Salvatore Catania; 11 anni di reclusione ciascuno per Agostino Urso e Gianfranco Bottaro; 12 anni per Daniele Romeo; 19 anni per Lorenzo Vasile; 9 anni per il collaboratore di giustizia Franco Satornino; e ancora 15 anni di reclusione per Massimiliano Midolo; 12 anni per Christian Terranova; 11 anni per Lorenzo Giarratana; 3 anni e 6 mesi per Francesco Fontana; 3 anni per Massimiliano Romano; 2 anni e 6 mesi per Sebastiano Recupero; 2 anni per Angelica Midolo; 5 anni ciascuno per Salvatore Quattrocchi e Umberto Montoneri; 3 anni e 6 mesi di reclusione per Concetto Anthony Magnano e 7 anni per Salvatore Silone.
Dopo il dibattimento il processo «Aretusa» è stato rinviato all’udienza del prossimo 10 febbraio per i primi interventi dei difensori degli imputati alla sbarra.

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