epa08288913 A nurse shows a test kit for coronavirus samples at the isolation ward of the University Hospital in Essen, Germany, 12 March 2020. According to the disease control centre of the Robert Koch Institute, the number of coronavirus cases in Germany has exceeded the 1,500 mark. EPA/FRIEDEMANN VOGEL
giovanni cafeo (@CafeoGiovanni) | Twitter

“Il rapido esito delle analisi dei tamponi effettuati ai pazienti con sospetti casi di COVID-19 in Sicilia assume oggi più mai una valenza strategica, indispensabile per avviare tempestivamente i protocolli di sicurezza previsti dalle normative nazionali”.

Lo dichiara Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS, da giorni in costante contatto con le autorità locali e regionali per seguire attraverso aggiornamenti costanti l’emergenza Coronavirus.

“Posso annunciare che sono già pronti ad operare, grazie ad una procedura pubblica di selezione, anche i laboratori privati accreditati in tutto il territorio regionale, inclusi quelli della provincia di Siracusa – continua il deputato all’ARS – una decisione attesa da tempo che permetterà di portare a 20 le strutture destinate all’analisi dei tamponi in tutta l’isola, migliorando così i tempi e soprattutto la sicurezza di operatori sanitari e cittadini”.

“Colgo l’occasione per lanciare un appello alla politica locale  – prosegue Cafeo – affinché si eviti di utilizzare questa emergenza come ennesimo tema di scontro a fini propagandistici, ad esempio in merito all’incremento dei posti di terapia intensiva prevista per le varie province rispetto a Siracusa; come noto infatti il sistema sanitario regionale deve essere inteso come una rete comune, nella quale i vari ospedali operano a seconda delle circostanze e delle emergenze, inoltre l’assegnazione dei posti non è basata su criteri di simpatia o vicinanza politica ma sull’effettiva previsione dei contagiati, secondo stime matematiche ben precise”.

“Verrà il tempo delle polemiche, dell’analisi degli errori e delle rese dei conti – conclude il parlamentare siciliano – ma non è certamente questo il momento; oggi è necessario restare uniti e a casa, aiutando così il più possibile l’operato dei sanitari che lottano in prima linea per la nostra salute”.

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