“Necessario un confronto con le rappresentanze sindacali sul piano organizzativo che l’Asp si dovrebbe dare per arginare l’emergenza Covid 19. Non servono a nessuno, se non a ingenerare confusione nel personale e nell’utenza, le prese di posizioni che sembrano superflue alla luce di quanto è avvenuto negli ultimi giorni all’ospedale Umberto I di Siracusa, tutto questo rischia di creare un vero scollamento di certo pericoloso, ma inevitabile, tra personale e la stessa utenza”. E’ questo il commento del segretario generale della Funzione pubblica Cisl di Siracusa e Ragusa, Daniele Passanisi ed del responsabile del Dipartimento Sanità pubblica della Fp Cisl di Siracusa e Ragusa, Mauro Bonarrigo, dopo la nota diffusa dai sanitari dell’Asp. “Prendiamo atto di un comunicato dei Sanitari dell’Asp di Siracusa che, con termine di perentorietà dicono “basta!” a polemiche che ritengono dannose – hanno specificato Passanisi e Bonarrigo -, sicuramente sarebbe stato opportuno scrivere meglio, per non ingenerare confusione, specificando in modo più trasparente i firmatari a nome di chi parlano. Sicuramente non del personale sanitario non medico e neppure di quello medico in generale visto che, nel complesso, non ne detengono alcun ruolo di rappresentanza. Noi sentiamo quotidianamente la voce di chi sta in prima linea e, per onestà intellettuale, non ci possiamo esimere dal farne emergere la forte dissonanza di pensiero. Di fatto un comunicato “di settore”, firmato dal Direttore Sanitario, dai nominati Capi Dipartimento, condiviso, per quanto espressamente riportato nei contenuti, anche dai Primari e nel quale, fra l’altro, non figura il resto del Management”. Passanisi e Bonarrigo hanno anche chiarito che quel documento “sarebbe stato un ottimo comunicato se alla categoricità di quel basta, fosse stato aggiunto che è ora di un serio confronto”, e non lesinano neanche una stoccata alla classe politica siracusana. “La domanda dell’Asp su dove sia stata finora ed il richiamo ad un’assunzione di responsabilità fossero stati allargati a tutta la politica e non solo a quella che ha gridato i difetti del modello organizzativo – hanno ribadito Passanisi e Bonarrigo – perché in tal modo quella che è rimasta muta può apparire a favore di tale operato. Precisiamo inoltre che sembra essere alquanto improprio il termine disinformazione, dato che l’Asp di Siracusa della perseverante mancanza di informazione alle organizzazioni sindacali del Comparto, che ricordiamo essere anello di congiunzione con i lavoratori e con l’intero tessuto sociale, ne ha fatto proprio stile di inadempienza contrattuale al quale non ha ritenuto obbligo dover derogare neppure nella circostanza emergenziale”.

La Fp Cisl ha rilevato inoltre la necessità di comparazione dei dati sui tassi di ricovero, mortalità e guarigione rispetto alle medie isolane con altri. “Sarebbe stato opportuno – hanno riferito Passanisi e Bonarrigo – anche fare un’analisi di confronto fra il dato dei contagiati totale ed il numero peraltro in continua crescita dei contagiati fra il personale, la cui percentuale non è certo irrilevante e che si fosse ampliato il concetto di “ampia area dedicata ai grigi”, evidenziando i rischi dovuti alla promiscuità di ricovero in ambienti unici, la saturazione dei posti letto  il superamento del numero massimo di ricoveri di tale genere nei servizi di Pronto Soccorso e l’aggravata sofferenza del personale degli stessi che non può continuare a subire l’onta di abbracciare di  pazienti sia ordinari che Covid, ruotando nei servizi ed alimentando la possibilità di focolai ospedalieri”.

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