Avola. Il sindaco Luca Cannata a favore del Decreto Sicurezza

Delusione e confusione per il nuovo decreto con le misure anti coronavirus. Il sindaco di Avola, Luca Cannata, a distanza di poche ore dal discorso del premier Giuseppe Conte (durante il quale ha illustrato l’ultimo Dpcm) ha deciso di commentarne, negativamente, i contenuti. “Ci aspettavamo un ritorno graduale alla normalità – le parole del primo cittadino – e invece, leggendo i punti insieme con altri sindaci, notiamo che non c’è nulla di importante, a parte la ripartenza di pochissimi settori. L’Italia è ferma, bloccata. La Sicilia viene paragonata ad altre regioni, nonostante siamo stati responsabili e abbiamo una curva epidemiologica che dimostra che da noi i contagi sono ridotti e possiamo iniziare una graduale riapertura”.

Non piace, quindi, l’omogeneità delle scelte tra le diverse regioni interessate. Nonostante le differenze abissali tra i contagiati in Lombardia e quelli in Sicilia. Tanti i dubbi, poi, di cittadini e soprattutto di imprenditori e commercianti in merito alla ripresa delle attività. “In tanti mi stanno chiamando in queste ore – continua Cannata – dall’1 giugno è prevista la ripresa per i bar e le attività ricettive e di ristorazione ovvero tutto il comparto turistico. Quest’ultimo è un settore che sta soffrendo tantissimo ed è intollerabile un’attesa così lunga, senza alcuna risposta in termini di liquidità e di sostegno. Bisogna dare una mano forte e concreta perché cio che è previsto, non basta”.

Il sindaco, che è anche vicepresidente vicario di Anci Sicilia, passa dunque a elencare le possibili soluzioni. “Perché non allargare l’apertura a tutto il commercio al dettaglio, con norme di sicurezza e con accesso contingentato? Perché non iniziamo a dare fiato a barbieri, parrucchieri, con  un percorso regolamentato. Si deve tornare a dare speranza e fiducia a tutte le partite IVA. Ovviamente bisogna mettere in campo tutte le misure igienico sanitarie ma è necessario ripartire”.

Cannata punta l’attenzione su alcune misure contraddittorie: “Si possono celebrare i funerali con 15 persone ma i cimiteri restano chiusi. Perché non contingentarne gli ingressi?  Sono misure contraddittorie, c’è bisogno di chiarezza e che il Governo ascolti la voce del territorio”. Infine, il primo cittadino si augura che “sollecitato anche da noi sindaci, il presidente della Regione Siciliana riesca a farsi portavoce nei confronti del Governo Conte, come lui stesso ha dichiarato, per allentare le misure nella nostra regione. C’è bisogno di misure forti, chiare e concrete. Noi ci siamo e ancora una volta porteremo avanti la voce del territorio per fronteggiare l’emergenza sanitaria e quella economica”

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