l Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo, presidente Rosanna De Nictolis, relatore Nicola Gaviano, ha accolto il ricorso del sindaco di Siracusa, Francesco Italia e respinto l’appello incidentale presentato da Ezechia Paolo Reale, suo avversario alle scorse elezioni amministrative. Italia resta, quindi, in carica. Il primo cittadino aveva fatto appello dopo la sentenza del Tar di Catania del novembre scorso che aveva annullato gli atti di proclamazione di sindaco e Consiglio comunale, disponendo la ripetizione delle elezioni in 9 sezioni (14, 20, 46, 61, 75, 95, 99, 116 e 123). Il Cga ha respinto la richiesta di Reale, che chiedeva di votare in altre 10 sezioni, oltre alle prime nove. Dopo la decisione del Tribunale amministrativo, il Comune era stato commissariato ma Italia era tornato a sedere nella sua poltrona, grazie ad un ricorso d’urgenza “inaudita altera parte” con il quale aveva ottenuto una prima sospensione dal Cga. “Il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo ha preso la propria decisione, in parte già anticipata dalla velocissima sospensione della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Catania, ratificando il risultato delle elezioni amministrative di Siracusa”. Così si esprime, a caldo, Ezechia Paolo Reale che prosegue: ” Le numerose e ripetute irregolarità verificatesi nei seggi elettorali, pur riscontrate anche nel corso della verifica ordinata dal giudice ed eseguita dal Prefetto, non sono state ritenute sufficienti per giungere all’annullamento delle elezioni, valutandosi necessaria anche una prova sicura e certa che tali irregolarità fossero preordinate ad alterare il risultato elettorale o abbiano concretamente influito sui suoi risultati”. “L’esito del giudizio e le valutazioni del giudice amministrativo – continua Reale – mi amareggiano e non mi convincono affatto, perché abbassano le garanzia del procedimento elettorale ad un livello troppo basso, rendendo praticamente inutili tutti gli accorgimenti che la legge impone per proteggere la genuinità del risultato elettorale. Ho portato avanti con convinzione una battaglia di principio, non personale, che, nonostante la decisione contraria, continuo, quindi, a ritenere giusta e fondata”. “La risposta giudiziaria – continua – è stata molto insoddisfacente non solo per me, il che è di nessuna importanza, ma per il futuro di ogni elezione che potrà, in base a questi principi – che spero non vengano applicati in altri casi, come già al di fuori della Sicilia in altre importanti decisioni non sono stati applicati – svolgersi nel più grande disordine e senza alcun rispetto per le necessarie formalità, tra schede mancanti, voti non assegnati e voti assegnati in misura maggiore dei votanti, senza che ciò possa incidere sulla validità del risultato”. “Io – sostiene ancora Reale – continuo a pensare e credere che il livello di garanzie necessario durante il procedimento elettorale sia molto più in alto del punto in cui lo ha individuato oggi un giudice amministrativo, ma la mia resta, a questo punto, solo una posizione personale che, peraltro, so non essere affatto isolata. Nondimeno la sentenza depositata oggi è la risposta definitiva di un’autorità giudiziaria e, come tale, esige, secondo le regole necessarie ad un’ordinata convivenza, pieno rispetto formale, anche quando, come in questo caso, la si reputa ingiusta”.“Da questo momento – conclude Reale – è giusto, anche da parte mia, riconoscere a Francesco Italia pienezza di poteri e legittimazione e mi sento di augurargli di riuscire a fare il bene di Siracusa e dei siracusani in un momento di grandissima difficoltà per tutti”. Navigazione articoli EX PROVINCE SICILIA, PROROGATE LE FUNZIONI DEI COMMISSARI FINO AL 31 GENNAIO 2021 SIRACUSA. UDC PERDE PEZZI: SI DIMETTONO I TRE COORDINATORI CITTADINI