Qualità dell'aria - Protocollo operativo per l'attuazione delle ...

Il Tribunale amministrativo regionale di Palermo ha bocciato il Piano regionale di tutela della qualità dell’aria approvato dalla giunta regionale a luglio 2018.
Accolte le censure contenute nel ricorso delle industrie che contestavano la procedura di delimitazione delle zone, “fondata su dati e modellistiche vecchi ed obsoleti e non più rappresentativi della qualità dell’aria.
Il Tar ha rilevato anche che la suddivisione del territorio non sia avvenuta secondo le previsioni di legge ma in modo disomogeneo e illogico.
Il piano prevedeva limiti di emissioni inquinanti molto restrittivi che le industrie avevano contestato: “Misure talmente gravose – si legge nella sentenza – da imporre limiti più stringenti delle ‘Bat conclusions’ potrebbero in effetti trovare giustificazione unicamente se supportate da dati reali o comunque caratterizzati da un elevato grado di attendibilità che, allo stato, sono con tutta evidenza non sussistenti; con la conseguenza, non soltanto di connotarsi come manifestamente ingiuste, realizzando cioè una disparità di trattamento rispetto alle misure riservate alle altre imprese non soggette ad Aia o agli enti pubblici (che risultano invece generiche e meramente programmatiche), ma anche e soprattutto di connotarsi perfino sproporzionate in relazione al concreto rischio di risultare inefficaci rispetto all’obiettivo del raggiungimento dei valori limite, atteso che a fronte di dati inattendibili nemmeno è stata eseguita una compiuta comparazione del rapporto costi/benefici relativo alle dette misure”.
Il Tar, dunque, ha accolto i ricorsi “nei limiti dell’interesse di parte ricorrente, con conseguente annullamento dei provvedimenti impugnati nella parte in cui il Piano dell’aria (anche in conseguenza della presupposta Zonizzazione)” e impone alla Regione siciliana di “procedere con solerzia ad adeguare la rete di rilevamento regionale e ad aggiornare i dati secondo le previsioni normative avvalendosi dell’Arpa, al fine di potere adeguare detti strumenti di pianificazione e coordinamento delle strategie volte a garantire il mantenimento della qualità dell’aria per l’intero territorio regionale, e di prevedere per il futuro anche tutte le misure che risulteranno eventualmente necessarie per raggiungere i valori limite sulla scorta di dati di rilevamento finalmente attendibili e periodicamente aggiornati secondo le previsioni normative”.

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