Trieste, trecento bambini all'asilo senza vaccini - Il Piccolo Trieste

“Sono state finalmente approvate le Linee Guida nazionali per la riapertura dei servizi educativi per l’infanzia (0-6 anni). Siamo quindi fiduciosi – dichiara il presidente provinciale del Forum Famiglie Salvo Sorbello – che i Sindaci dei Comuni della provincia di Siracusa, avendo ormai a disposizione indicazioni chiare su come organizzare le riaperture
di nidi e scuole dell’infanzia a inizio settembre, non facciano passare altro tempo. Possono peraltro seguire l’esempio di Comuni, come ad esempio Palermo, che hanno già deciso di aprire comunque, garantendo in pieno la tutela della salute di bambini, educatrici, insegnanti e personale non docente”.
“E’ infatti indispensabile assicurare la ripartenza dei servizi educativi – prosegue Salvo Sorbello – anche per dare alle famiglie certezza che i loro figli possano essere accolti nei nidi e nelle materne già da inizio settembre. In particolar modo a Siracusa, dove gli asili nido sono chiusi ormai da più di un anno, con gravissimi danni per i bambini, che hanno il sacrosanto diritto di poter frequentare strutture sicure e in grado di favorire l’indispensabile socializzazione.
Bisognerà certo prestare attenzione ai momenti dedicati all’accoglienza che, compatibilmente con gli spazi a disposizione, è preferibile siano organizzati all’esterno, prevedendo possibilmente punti di ingresso e uscita differenziati”. Ad accompagnare i bambini – continua Sorbello – potrà essere un solo genitore, nel rispetto delle regole generali di prevenzione dal contagio, incluso l’uso della mascherina durante tutta la permanenza all’interno della struttura. Per quanto riguarda l’accesso dei più piccoli alle strutture educative, non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso, ma bambini e personale non dovranno avere sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37.5°C, non dovranno essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni né a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni”.
“Secondo le direttive europee – conclude Salvo Sorbello – già ora il 33 per cento dei bambini dovrebbe poter accedere ad un asilo nido, perchè tutti gli scienziati e gli educatori sono concordi nel sostenere che alcune problematiche vanno affrontate nei primi anni di vita in quanto, se non risolte, diventano irreversibili. L’assenza di stimolanti luoghi educativi nella più tenera età è causa di gravissime negative conseguenze, per i bambini e per tutta la nostra società. Ed inoltre chi ha figli non può essere lasciato solo: se una famiglia, già in difficoltà economica, non può contare su strutture pubbliche, è evidente che spesso è costretta addirittura a rinunciare a mettere al mondo dei figli”.

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