Una catena umana per fare sbarcare 25 migranti a Portopalo di Capo Passero  | Nuovo Sud

Venticinque migranti, presumibilmente di nazionalità afgana, sono stati tratti in salvo dagli uomini della Guardia costiera a Portopalo di Capo Passero. C’è voluta, poi, una catena umana, fatta da polizia, militari della Capitaneria di Porto, Protezione civile e semplici volontari per mettere in salvo tutti i migranti. L’allarme in paese è scattato verso le 10 e 30, quando sotto la scogliera del Castello Tafuri sono arrivate le Forze dell’Ordine. Un vecchio veliero, infatti, non conoscendo i fondali della zona, si era incagliato fra scogli e basso fondale. Il mare di risacca non ha consentito un semplice sbarco, così un militare della Guardia costiera, ‘Rescue Swimmer’ , libero dal servizio, ha consentito il recupero in sicurezza di tutti i migranti. Attrezzato di muta, ha iniziato a stendere una grossa cima, con la prua dell’imbarcazione per consentire ai profughi di potere toccare la terraferma. Le Forze dell’Ordine hanno dapprima fatto scendere i bambini che si trovavano a bordo, poi le donne ed infine gli altri passeggeri. Secondo quanto si apprende, la polizia avrebbe già individuato gli scafisti del viaggio della speranza. I migranti sono stati subito rifocillati e si è messa in moto la macchina del volontariato che ha fornito ai profughi acqua minerale e soprattutto latte per i bambini. Gli sbarcati, prima di essere trasferiti in un Centro di Accoglienza sono stati fotosegnalati e poi sottoposti da parte del personale sanitario dell’Asp, al tampone.
E’ il secondo sbarco che avviene a distanza di 5 giorni nella zona.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com