“Viviamo un periodo di crisi che sta mettendo alla prova i limiti fisici dell’umanità ma siamo certi che ci risolleveremo”. Lo ha detto, ieri, l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lo Manto, nel corso della sua omelia in occasione della funzione religiosa per Santa Lucia, la Patrona di Siracusa, di cui si celebra il martirio. Il programma, a causa dell’emergenza sanitaria, è stato cambiato: niente processione e il simulacro è rimasto in Cattedrale. Su disposizione dell’Arcidiocesi di Siracusa, l’accesso in Duomo è stato contingentato per l’emergenza sanitaria. La capienza massima è stata di 100 persone: in tanti si sono presentati prima della funzione religiosa, iniziata alle 10,30, per assicurarsi un posto.

L’arcivescovo di Siracusa ha anche ricordato i 30 anni dal terremoto del 13 dicembre del 1990: l’area maggiormente colpita dal sisma fu quella di Siracusa, a Carlentini persero la vita 12 persone, sommerse dalle macerie, altre sei furono strappate alla vita per la paura. “E’ ancora viva- ha detto l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lo Manto – la memoria del tragico terremoto del 1990 che ha sconvolto molte famiglie per la scomparsa dei propri congiunti, tra cui anche bambini, e per la perdita della propria casa”.

Alla cerimonia religiosa erano presenti le massime autorità civili e militari, tra cui il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha affidato la città alla protezione di Santa Lucia. “Come primo cittadino e in rappresentanza – ha detto il sindaco – di tutte le istituzioni che nel corso di questo anno hanno dovuto affrontare difficoltà inedite, affido la città, oggi come una volta, alla protezione e alla guida di santa Lucia per sanare le ferite che, inevitabilmente, la pandemia ha lasciato nel nostro tessuto sociale ed economico. Che la protezione della nostra Patrona possa confortare quegli uomini e quelle donne che da marzo non hanno mai smesso di servire la nostra comunità nei reparti ospedalieri, negli ambulatori medici, nei presidi sanitari, nelle attività commerciali, nelle parrocchie, tra la forze dell’ordine, le forze armate e i vigili del fuoco, negli uffici pubblici, nelle associazioni di volontariato, tra i banchi di scuola. Donne e uomini che hanno servito e continuano a servire senza sosta la nostra comunità, donando a ciascuno di noi il proprio tempo e le proprie competenze, sacrificando spesso la loro vita privata, vivendo lontani dagli affetti più cari, lavorando a testa bassa e in silenzio per salvare vite umane”.
“Desidero, inoltre, ricordare – aggiunge il sindaco – il generoso sacrificio di tantissime attività economiche e imprenditoriali della città che, coinvolte nei lockdown primaverile ed autunnale, hanno dovuto fermarsi per limitare il diffondersi del contagio. La Città di Siracusa vi ringrazia e vi rimane accanto.
A tutti i miei concittadini auguro di rimanere saldi in quei valori che ci rendono devoti a Lucia e di trasferire virtualmente quell’abbraccio di comunità che quest’anno non possiamo donarci per le vie cittadine in processione accanto al simulacro della nostra Patrona, nelle vostre case, ai vostri amici, ai vicini e a tutti coloro che vivono il disagio di questo momento”.

“Stiamo vivendo un anno di particolare preoccupazione per la pandemia che continua a flagellare il mondo intero, mentre è ancora viva la memoria del tragico terremoto che, alle ore 1.24 del 13 dicembre 1990, ha sconvolto molte famiglie per la scomparsa dei propri familiari – tra cui anche bambini – e per la perdita della propria casa”. Lo ha detto oggi l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, durante il Pontificale in onore di Santa Lucia, patrona di Siracusa. Nella Cattedrale sono presenti una centinaio di persone, numero massimo consentito nel rispetto delle disposizioni per l’emergenza sanitaria. “Ogni tipo di crisi ci induca a muovere lo sguardo dall?io al noi, dal noi verso gli altri. La presenza di S. Lucia – nel cammino dell’Avvento – ci aiuti a riscoprire la vocazione alla santità, che è l?elemento fondamentale, originale e costitutivo della identità cristiana. La santità ci aiuta a ricomporre il tessuto cristiano della società nella consapevolezza che la visione cristiana rivoluziona il modo di pensare l?uomo, la sua vita, le sue relazioni”. Nessuna processione quest’anno per una festa che porta come tradizione nelle strade migliaia di persone. L’Ottavario si terrà sempre nella Cattedrale. La Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha promosso in alternativa un pellegrinaggio individuale dalla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, che da qualche giorno custodisce anche il Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio, alla Cattedrale.

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