Agente penitenziario aggredito nel carcere di Augusta - Digitale terrestre  free: canale 652

Un agente penitenziario della casa di reclusione di Augusta, è finito all’ospedale colpito da un pugno in faccia da parte di un detenuto extracomunitario, in osservazione psichiatrica. « Siamo vicini al collega finito in ospedale che ha avuto alcuni giorni di prognosi e cure ». Queste le prime dichiarazioni a caldo di Salvatore Gagliano, segretario provinciale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, Sappe. «Un detenuto extracomunitario, in osservazione psichiatrica – spiega –  si è barricato nella cella intorno alle 8 ed ha aggredito con un pugno in fronte il poliziotto che tentava di togliere la barricata. L’agente è stato trasportato al pronto soccorso con prognosi di giorni 8 per trauma distorsivo cervicale. La Polizia Penitenziaria è stanca di subire continue aggressioni: sebbene il carcere di Augusta sia un penitenziario che punta tanto su rieducazione e trattamento, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria deve adottare regole tecniche per consentire al personale di tutelarsi adeguatamente davanti a tali fatti, che lasciano un segno nella vita del poliziotto». Donato Capece, segretario generale del Sappe, torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: «Nei 200 penitenziari del Paese l’affollamento nelle celle resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili. Un problema è la mancanza di lavoro, che fa stare nell’apatia i detenuti. Ma va evidenziato anche che l’organico di Polizia Penitenziaria è sotto di 7mila unità e che il carcere non può continuare con l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi. Questo è uno dei tanti Natale o Vigilie a cui è abituata la polizia Penitenziaria – conclude il sindacalista – che in giornate come questa lascia i propri affetti per assicurare sicurezza alla società».

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