“In pochi giorni su Raiuno due fiction di grande successo hanno avuto come scenario zone davvero splendide della nostra Sicilia: prima il sud-est con Montalbano e dopo quella del trapanese con Makari. Eppure nel 1970 l’Isab voleva installarvi una raffineria di petrolio: prima aveva scelto la costa vicino San Vito lo Capo, poi quella di Vendicari. E mentre nel caso della zona di monte Cofano, la reazione negativa fu quasi unanime, dalle nostre parti, presso il Comune di Noto, nel cui territorio è compresa l’oasi di Vendicari, i petrolieri furono accolti a braccia aperte”. Lo dichiara, in un comunicato diffuso alla stampa, Salvo Sorbello, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari della provincia di Siracusa.“Quando, per motivi che risulteranno poi evidenti anche da clamorose inchieste giudiziarie – continua Sorbello – si decise di installare la raffineria a Marina di Melilli, alle porte di Siracusa, la popolazione netina si sollevò perché voleva a tutti i costi la raffineria. Ci furono disordini molto gravi, che portarono poi a processi e a condanne penali”.“Cosa sarebbe stato dello splendido Val di Noto se fossero malauguratamente andati in porto questi devastanti interventi industriali, legati all’estrazione e alla raffinazione del petrolio? – si chiede ancora Sorbello – Si tratta di storie poco conosciute, che sono state presto coperte dall’oblio, forse perché, almeno lo vogliamo sperare, gli stessi protagonisti si sono resi conto della enormità dei disastri che avrebbero provocato, con la devastazione irreversibile di luoghi che, per le loro valenze ambientali e culturali, hanno davvero pochi eguali nel mondo”.“Non dobbiamo dimenticare – prosegue il presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari – che per tanto, troppo tempo il Sud-Est della Sicilia, l’area più a Sud del nostro paese, è stato considerato come terra di conquista da parte di potentati economici che hanno colto le notevoli potenzialità di questa parte dell’isola e le hanno sfruttate senza tanti scrupoli, per conseguire il profitto più consistente e immediato, non prestando la dovuta attenzione alla salvaguardia di beni ambientali e culturali tanto rimarchevoli e di valore universale che alcuni di loro sono stati poi iscritti dall’Unesco nella World Heritage List per essere preservati, conservati, valorizzati e consegnati intatti alle future generazioni”.“Per fortuna Vendicari – conclude Salvo Sorbello – è ora un’oasi conosciuta in tutto il mondo e gli scenari incomparabili del nostro sud-est ora vengano apprezzati e amati, anche grazie al commissario Montalbano e ad altri film e fiction”. Navigazione articoli Melilli, differenziata al 72%: è record nel mese di febbraio Dai Verdi nuovo no al Ponte sullo Stretto: “Progetto non sostenibile, l’Europa non lo finanzierà”