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Coronavirus in Sicilia, i dati nelle province (12 aprile) -

Per la quinta settimana consecutiva i dati dell’emergenza sanitaria in Sicilia legata al Covid sono in peggioramento. Secondo il bollettino quotidiano del Ministero, oggi sono 1.110 i nuovi positivi su 38.058 tamponi processati, con una incidenza del 3,0%. La Regione è terza per numero di contagi giornalieri. Le vittime nelle ultime sono 20 e portano il totale a 5.058. Il numero degli attuali positivi è di 23.709 con un incremento di 738 rispetto a ieri; i guariti sono 352.
    Preoccupa soprattutto la situazione negli ospedali dove i ricoverati sono 1.365, 45 in più rispetto a ieri, dei quali 174 in terapia intensiva, 3 in più. Il numero maggiore di nuovi contagi si registra, ancora una volta, nella provincia di Palermo: 500, quasi la metà di tutta l’isola. Altre tre zone rosse, sono state istituite oggi dal presidente Musumeci: Niscemi, nel nisseno, Ramacca e Zafferana etnea (Ct).
    Il trend negativo è confermato anche dai dati elaborati dall’ufficio statistica del Comune sulla base di quelli dell’ultima settimana diffusi dalla Protezione Civile. I nuovi positivi sono l’11,8% in più rispetto alla settimana precedente.
   È cresciuto il numero dei guariti di 7.371 unità, anche se il dato risente della correzione apportata il 9 aprile, quando sono stati caricati dati che non erano stati conteggiati nelle ultime due settimane. Discorso analogo per i deceduti, con l’inserimento di 258 vittime dei mesi precedenti e che hanno portato il numero complessivo dei morti dall’inizio della pandemia a superare quota 5 mila.
    Per quanto riguarda, invece, la campagna vaccinale in Sicilia al momento sono state somministrate 972mila dosi, come ha reso noto lo stesso presidente Musumeci. La percentuale di popolazione che ha ricevuto la prima dose è del 7,4% rispetto alla media nazionale dell’8,7%. La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è del 6,1% contro la media nazionale del 6,6%. La percentuale di popolazione anziana di età superiore a 80 anni che ha completato il ciclo vaccinale è del 35%, mentre quella che ha ricevuto una sola dose è del 16,2%. E proprio riferendosi ai ritardi nella somministrazione del vaccino agli over 80 Musumeci ha parlato della “psicosi” che si è diffusa dopo la morte di cinque siciliani ai quali era stato somministrato il siero AstraZeneca. “C’è un clima di paura immotivato, bisogna neutralizzarlo” ha sottolineato il Governatore aggiungendo che “quando il generale Figliuolo è venuto in Sicilia, noi eravamo tra le prime tre regioni”.
    Intanto, a Siracusa sono adesso 280 gli attuali positivi, con una crescita esponenziale e che adesso finisce sotto osservazione. Il capoluogo rischia la zona rossa. Per decreto, infatti, il drastico provvedimento di contenimento dell’epidemia scatta quando viene superata la soglia dei 250 su 100.000 abitanti su base settimanale.
La situazione viene seguita da vicino dal coordinamento covid dell’Asp di Siracusa, in contatto con l’amministrazione comunale. Se dall’Azienda Sanitaria dovesse arrivare comunicazione di superamento della soglia, il sindaco deve automaticamente richiedere alla Regione l’istituzione della zona rossa restrittiva. Così come già visto a Portopalo, Solarino, Priolo, Buscemi e Rosolini.
Intanto, ieri mattina, lunga coda di auto al drive in dei tamponi all’ex Onp di contrada Pizzuta. In diversi istituti scolastici il virus ha ripreso a circolare e diverse sono le classi in quarantena. Nell’80% dei casi, secondo una stima non ufficiale, si tratta della famosa variante inglese

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