Dopo un breve periodo di calma, nella notte sull’Etna un nuovo parossismo ha interessato il “solito” cratere di Sud Est. A partire da poco dopo le 2 della notte, si è osservata un’attività stromboliana che si è poi trasformata in alte fontane di lava. Il fenomeno si è protratto per tutta la notte e si è concluso solo intorno alle 7. Un alto pennacchio di vapore e cenere si è alzato, dirigendosi verso Est, il versante del vulcano che guarda il mare, con modesta ricaduta di cenere sui comuni dell’area, arrivando ad interessare anche i comuni del versante ionico della provincia di Siracusa. Poi, intorno alle 4, è stata notata anche una fuoriuscita di magma, sempre dal Sud Est, che ha alimentato una colata – al momento poco alimentata – che si dirige verso Sud Ovest. Secondo l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania «il modello previsionale indica la dispersione della nube eruttiva in direzione Est», ciò che non dovrebbe influire sull’attività della navigazione aerea nell’area e dello scalo catanese di Fontanarossa. Nella notte, l’Ingv ha fatto sapere che «dal punto di vista sismico continua l’incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico su valori medio alti, la sorgente del tremore si pone in prossimità del cratere di Sud Est a una profondità di circa 2,5 km sul livello del mare». Navigazione articoli Regione Sicilia, Armao: “Positivo il confronto al Mef sui bilanci dei Comuni” Covid in Sicilia, 275 nuovi casi. A Siracusa balzo dei contagi: + 55