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Più di 45mila operatori sanitari in Italia non hanno ancora ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid: il 2,3% di medici, infermieri e personale vario che, evidentemente, ha scelto non ricevere il  siero visto che faceva parte della categoria prioritaria, che prima di tutte avrebbe dovuto immunizzarsi, indipendentemente dall’età. Gli operatori sanitari, secondo quanto prevede il governo, hanno l’obbligo di vaccinarsi contro il Coronavirus,altrimenti possono essere sospesi dall’attività, anche con lo stop allo stipendio nel caso in cui non sia possibile re-impiegarli in attività che non prevedano il contatto con i pazienti.

Il presidente della Federazione nazionale dell’ordine dei medici, Filippo Anelli, ribadisce che è stata data indicazione a tutti gli ordini territoriali di provvedere “alla sospensione del medico” nel caso in cui non sia vaccinato, fino a che “non avrà effettuato la vaccinazione anti-Covid e comunque non oltre il 31 dicembre”, come previsto dalla legge.

Al momento è stato vaccinato il 100% degli operatori sanitari con prima dose o dose unica in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Molise, Bolzano, Sardegna, Toscana, Val d’Aosta e Veneto. In altre regioni, invece, manca ancora una parte, nello specifico le percentuali di medici e infermieri mancanti sono: Emilia-Romagna 7,87%, Friuli-Venezia Giulia 11,91%, Liguria 0,29%, Marche 2,58%, Trento 11,03%, Piemonte 1,90%, Puglia 6,50%, Sicilia 6,52%, Umbria 3,02%. In numeri assoluti la Regione in cui mancano più operatori da vaccinare è l’Emilia-Romagna (oltre 14mila), seguita da Puglia e Sicilia con oltre 9mila persone mancanti all’appello.

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