Condizioni di lavoro infernali al palazzo di giustizia di Siracusa, dove i condizionatori d’aria sono andati in tilt. A protestare, con una lettera inviata al ministero della Giustizia, alla giunta esecutiva dell’Anm del distretto di Catania, al presidente del Tribunale di Siracusa ed al Procuratore di Siracusano, sono stati il segretario ed il presidente della sottosezione dell’Anm di Siracusa, Gaetano Bono, pm in servizio alla Procura, e Andrea Migneco, gip del Tribunale di Siracusa. Secondo quanto sostenuto dall’Anm di Siracusa, “nelle stanze dei magistrati e nelle aule d’udienza si superano i 30 gradi, condizioni indegne per un paese civile” , per cui “ci siamo presi – proseguono Bono e Migneco – la responsabilità di interpretare il sentimento di tutti i magistrati e riteniamo in questo senso di cogliere anche il sentimento degli avvocati, del personale amministrativo e dei cittadini che si vengono a trovare loro malgrado in Tribunale”. Un problema, quello dell’impianto di condizionamento dell’aria non funzionante, che, a detta dei magistrati, si ripete con puntualità. “Lo scorso anno i condizionatori – scrivono Bono e Migneco – sono stati riattivati, sempre in ritardo, solo dopo interventi di rattoppo del tutto precari, del tutto simili a quelli compiuti da qualche anno a questa parte e che avrebbero dovuto indurre a verificare per tempo il funzionamento del sistema di condizionamento dell’aria”. Per i vertici dell’Anm di Siracusa, lo stesso disagio si avverte in inverno per i problemi alla caldaia. “Non ci stupiamo – scrivono Bono e Migneco – perché la stessa cosa è accaduta con la caldaia con la conseguenza di farci lavorare in stanze ed aule d’udienza gelate per diversi giorni”. Navigazione articoli Etna: eruzione continua, nuova fontana di lava da Sud-Est Covid-19, da lunedì stop alle mascherine all’aperto. Dagli scienziati un coro: “Vaccinarsi prima delle ferie”