L’arte come strumento di rigenerazione urbana. È quanto si propone il “Mimesi Fest”, manifestazione che si svolgerà nel quartiere Akradina dal 25 ottobre al 7 novembre, che parte dall’arte e dalla presa di coscienza che essa non è solo ricerca estetica ma anche consapevolezza, coinvolgimento, partecipazione e spinta al cambiamento. “Mimesi Fest” punta anche a sensibilizzare sui temi della sostenibilità e della salvaguardia ambientale e del patrimonio culturale cittadino. L’evento è stato presentato nel corso di un incontro al quale hanno preso parte il sindaco, Francesco Italia, e l’organizzatore, Carlo Alberto Giardina, un trentenne siracusano al quale il lockdown ha cambiato la vita: infatti, dopo essersi affermato come illustratore digitale e street artist, è dovuto tornare a casa ma ha deciso di non ripartire e di mettere la sua creatività a disposizione della città. Al centro di “Mimesi Fest” vi saranno le case popolari comunali di via Antonello da Messina: su quattro pareti quadrate, ciascuna di 12 metri per lato, saranno realizzati dei murales. Ma la manifestazione avrà altri momenti importanti in cui i residenti e gli alunni della scuola Verga saranno coinvolti in attività quali la pulizia della Balza Akradina (con la collaborazione di Rifiutiamoci e PlasticFree Siracusa), incontri con studiosi e naturalisti e anche per portare la musica nel quartiere. Giardina sarà uno degli artisti all’opera, assieme ad Alice Lotti, Alesenso (Alessandra Senso) e Fabio Guarino. A ciascuno è stato assegnato un tema legato a un luogo o a un elemento importante per Siracusa: la preservazione, rappresentata dalla riserva naturale del Ciane; la rivalutazione, prendendo come oggetto il Tempio di Zeus; la salvaguardia, che rimanda all’Area marina protetta; e la rigenerazione, il cui spunto saranno i ricci di mare, un simbolo della cucina siracusana che per non scomparire necessità di consumi limitati ad alcuni periodi dell’anno e del fermo biologico. “Carlo Alberto Giardina – ha dichiarato il sindaco Francesco Italia – è un giovane siracusano di talento che ci ha proposto un’idea nella quale l’Amministrazione si riconosce perché parla di consapevolezza ambientale, di transizione energetica, di patrimonio naturale e culturale. Siracusa non è nuova ad esperienze di street art e alcuni murales ormai fanno parte della nostra identità, ma questo festival si caratterizza perché si inserisce in un progetto di rigenerazione urbana, per altro in quartiere in cui l’azione dell’Amministrazione è molto avanti, i cui protagonisti non sono solo gli artisti ma anche i residenti”. “Mi sono dedicato alla street art – ha detto Giardina – perché l’opera muraria ha un grande impatto sulle persone, cambia la percezione dello spazio e incide sui comportamenti. Il concetto che vogliamo elaborare è quello del prendersi cura di sé, che per i greci antichi era rendere servigi alla propria anima ma per noi deve significare anche cura dell’ambiente e, a partire dalla propria città, di tutto il pianeta. Il concetto di mimesi per l’artista significa operare in maniera simile alla natura, significa generare trasformazione attraverso un percorso di consapevolezza e un processo di rigenerazione silenziosa e necessaria”. Il “Mimesi Fest” sarà anche un’occasione di divulgazione avvalendosi delle competenze della presidente dell’Area marina protetta, Patrizia Maiorca, dell’ornitologo Renzo Ientile, della biologa marina Linda Pasolli, dell’archeologo Fabio Caruso e di Sebastiano Mazzarino dell’associazione Sea Shepherd impegnata nella difesa dell’ambiente marino. Navigazione articoli Pandemia e nuove opportunità, Fede Miceli e il “suo stile di vita” Autostrade siciliane, personale in sciopero da stamane sino a martedì