Tutta l’Italia è in zona bianca, ma la zona gialla – o peggio quella arancione – è un rischio concreto per diverse regioni. I governatori in vista del confronto con il governo ribadiscono la priorità: tutelare salute ed economia, arginando contagi ed evitando chiusure drastiche come quelle varate da altri paesi. L’esempio dell’Austria, da oggi in lockdown, è sotto gli occhi di tutti. E anche in Germania, con decine di migliaia di contagi ogni giorno, il giro di vite in alcuni Land è realtà. “Dobbiamo evitare che ci sia un aumento importante di richieste di ospedalizzazione. Dobbiamo anche dare certezze al sistema economico e imprenditoriale di questo paese”, dice Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle regioni, intervenendo a In mezz’ora in più. “Proporremo al governo di scegliere il più presto possibile misure che possano favorire le vaccinazioni, garantendo in caso di passaggio di zona la possibilità di superare le restrizioni per le persone vaccinate o per coloro che hanno superato la malattia. Questo potrebbe spingere indecisi a partecipare alla campagna di vaccinazione e dare certezze a imprese, ristoratori, albergatori, negozianti”, aggiunge Fedriga. “E’ una sfida difficile, ma dobbiamo tenere insieme questi due fattori. Se non interveniamo, oggi in una regione in zona arancione o rossa si chiude per tutti. Si chiude per tutti a prescindere, nella fotografia attuale. Parliamo di far fare un po’ più di cose a chi ha meno rischi di ospedalizzazione: non si tratta di chiudere qualcuno, si tratta di aprire un po’ di più per qualcun altro”, spiega il governatore. “Ci incontreremo lunedì o martedì al massimo con il governo: non possiamo chiudere”, annuncia Luca Zaia, governatore del Veneto. “Non possiamo chiudere, si punterà su questo green pass rafforzato. Immagino andrà a finire così: i vaccinati potranno accedere ai ristoranti in zona arancione o rossa, chi non è vaccinato avrà limitazioni”, è lo scenario che il governatore del Veneto delinea a “Che tempo che fa”. “La preoccupazione c’è, i contagi aumentano. Noi in Veneto ne abbiamo 1500-2000 al giorno, abbiamo circa 400 persone ricoverate. Di queste, 71 sono in terapia intensiva e l’80% di queste persone non sono vaccinate. L’anno scorso avevamo circa 2000 persone in ospedale, lo scenario è cambiato: il vaccino ha creato un muro davanti al contagio. Dobbiamo dialogare con i cittadini che non hanno ancora deciso di vaccinarci, rischiamo di perdere la partita”, dice. Zaia non nasconde perplessità quando si ipotizza l’obbligo di vaccinazione. “In generale nessuna campagna vaccinale arriva al 100%. Cosa sarebbe l’obbligo vaccinale? L’accompagnamento coatto alla vaccinazione, l’ammanettamento e l’arresto fino alla vaccinazione? Qualcuno ce lo dica…”, afferma. Il dialogo tra regioni e governo sta per entrare nel vivo. Arrivare alla zona arancione significa chiudere con una serie di misure confini comunali, ristoranti, teatri e cinema. Per evitare tutto questo, si punterà su questo green pass vaccinato. Immagino andrà a finire così: i vaccinati potranno accedere ai ristoranti in zona arancione o rossa, chi non è vaccinato avrà limitazioni. Questa questione è una grande preoccupazione per i presidenti di regione, dobbiamo tutelare da un lato la salute e dall’altro l’economia”, ribadisce. Terza dose di vaccino anti covid, Pfizer o Moderna, da oggi 22 novembre per gli over 40 in tutta Italia via alla somministrazione, mentre le prenotazioni procedono. La nuova fase della campagna di vaccinazione si apre in tutte le regioni – da Lazio a Lombardia, da Campania a Veneto, da Piemonte a Sicilia – in anticipo rispetto alla data del primo dicembre indicata inizialmente. Alla vaccinazione con la dose booster accedono coloro che hanno completato il ciclo primario da 6 mesi. Sono utilizzati solo i vaccini mRna autorizzati in Italia, quindi Pfizer e Moderna. Anche per i soggetti vaccinati con Astrazeneca e Johnson&Johnson, per la dose booster verrà utilizzato un vaccino Pfizer o Moderna. Gli over 40 si aggiungono alle categorie fragili (pazienti oncologici, immunodepressi ed altre categorie fragili) di tutte le età, tutti i pazienti over 60 (purché siano passati almeno 6 mesi dalla seconda dose), chi si è vaccinato con il vaccino Johnson&Johnson (purché siano passati almeno 6 mesi dalla somministrazione della prima dose). Chi è stato vaccinato con Sputnik, Sinovac e Sinopharm potrà partecipare alla nuova fase della campagna: una sola dose di Pfizer o Moderna se sono passati meno di 6 mesi, altrimenti doppia dose. La prenotazione avviene con metodi e sistemi simili a quelli usati da ciascuna regione per la prenotazione della prima e seconda dose del vaccino. Alcune regione hanno ampliato le modalità, con un maggiore coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie. La prenotazione in Sicilia Sicilia: attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/ o tramite il call center dedicato al numero 800 00 99 66 Navigazione articoli 21 NOVEMBRE “GIORNATA MONDIALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA STRADA” Siracusa. Via Rodante, Vinciullo: “Amministrazione allo sbando”