A tre settimane dal Natale e con ancora sedicimila casi e 75 morti nell’ultimo bollettino giornaliero, l’Italia prova a resistere alla quarta ondata del Covid con sempre più Regioni e Comuni che introducono l’obbligo di mascherina anche all’aperto – l’ultimo in ordine di tempo è il governatore della Calabria Roberto Occhiuto che ha anche dichiarato zona arancione il comune di Isola Capo Rizzuto – ma soprattutto con il green pass rafforzato, chiamato anche Super green pass, lo strumento individuato dal governo per spingere ulteriormente chi non lo ha ancora fatto a vaccinarsi. Una misura che, ancor prima di entrare in vigore, dalle prime ore di lunedì sei dicembre, sembra aver prodotto già dei risultati, con il boom di prime dose negli ultimi sette giorni e le somministrazioni giornaliere che hanno quasi raggiunto le cinquecentomila, numeri che non si vedevano da prima dell’estate. Proprio in vista di domani il governo ha aggiornato “Verifica C19”, la App del ministero della Salute per il controllo dei certificati verdi. La nuova versione presenta un’unica modifica: la possibilità di selezionare il tipo di verifica che si vuole effettuare. Se si indica quella base, la app riconoscerà tutti i i Green pass, quelli ottenuti con il vaccino, la guarigione o con l’esito negativo di un tampone. Se invece si seleziona la “verifica rafforzata”, il sistema leggerà solo i Qr Code di vaccinati e guariti. L’aggiornamento della app, basato sulla necessità che chi è chiamato a effettuare le verifiche non conosca lo stato sanitario di chi vuole usufruire del servizio, apre però un problema: se l’esercizio commerciale – un ristorante, un cinema o una discoteca – non attiva la modalità di verifica rafforzata, anche i non vaccinati risulteranno in regola. Una questione al momento irrisolta e che scarica di fatto su chi deve effettuare le verifiche ogni onere. E non è un caso che sia palazzo Chigi sia il Viminale hanno ribadito più volte che i controlli saranno rafforzati e vi parteciperanno tutte le forze di polizia. Sabato prossimo, inoltre, sul tavolo del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese arriveranno le relazioni dei prefetti sulla prima settimana di verifiche, dati che serviranno per capire se serve rimodulare le modalità di controllo. Per evitare ogni fraintendimento, sulla piattaforma che rilascia il Green pass il governo ha pubblicato uno schema riassuntivo di cosa si potrà e cosa non si potrà fare da lunedì: solo con il pass rafforzato si potrà accedere, fin dalla zona bianca, ai servizi di ristorazione al chiuso, agli spettacoli aperti al pubblico, agli eventi sportivi, alle sale da ballo e alle discoteche, alle cerimonie pubbliche. Con il pass base, invece, in zona bianca e gialla si potrà accedere ad alberghi e strutture ricettive, compresi i servizi di ristorazione, a musei, piscine, palestre, circoli sportivi (spogliatoi inclusi), sagre, fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici, centri culturali, sociali e ricreativi, feste per cerimonie civili e religiose, sale da gioco, scommesse bingo e casinò. In caso però di passaggio in zona arancione, tutte queste attività saranno consentite solo con pass rafforzato. Per i trasporti, invece, il pass base consentirà in zona bianca e gialla di prendere aerei, navi e treni a lunga percorrenza, interregionali e regionali, bus e metro del trasporto pubblico locale, bus con conducente e di usufruire degli impianti di risalita nelle stazioni sciistiche. Quello rafforzato servirà invece in caso di zona arancione per uscire dal proprio Comune e, per esempio, per prendere gli impianti di sci. Una differenziazione che, ha ribadito il presidente della Lombardia, il leghista Attilio Fontana, convertitosi alla linea dura sul passaporto verde dopo avere all’inizio sostenuto il suo segretario, Matteo Salvini, ha lo scopo di scongiurare le misure più restrittive e soprattutto di far crescere le vaccinazioni. “Spero che la campagna vaccinale in corso, magari con una spinta ulteriore possa evitare ulteriori restrizioni”. I dati dicono che le somministrazioni hanno ripreso a correre, soprattutto grazie alle terze dosi: nelle ultime 24 ore ci sono state quasi 500mila somministrazioni, con ben 423mila booster, oltre 30mila seconde dosi e 33mila prime dosi. Numeri che potrebbero salire ancora proprio grazie al super pass, anche perché la curva continua a crescere lentamente, le ospedalizzazioni salgono (in terapia intensiva ci sono 732 persone, 24 in più di ieri mentre l’incremento nei reparti ordinari è di 43 pazienti in più, per un totale di 5.428) e altre 6 regioni – Lombardia, Veneto, Marche, Lazio, Campania e Calabria – rischiano di cambiare colore e raggiungere in zona gialla Friuli Venezia Giulia e Alto Adige. Navigazione articoli SIRACUSA. COMMEMORATO IL 34° ANNIVERSARIO DEL SACRIFICIO DEL CARABINIERE CARMELO GANCI Violenza sulle donne, Cdm approva Ddl, ecco cosa cambia