«Il caro carburanti, gas ed elettricità, i prezzi alle stelle delle materie prime, la difficoltà a reperirle e la chiusura degli impianti di produzione strozzati dalle bollette, rendono impossibile proseguire i lavori e costringono le imprese edili siciliane a sospendere tutto e a porre il personale in cassa integrazione per difficoltà di approvvigionamento dei materiali». Così il presidente dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone, ha annunciato una “serrata” progressiva dei cantieri dell’Isola. «Cominceranno le imprese stradali – annuncia il presidente dei costruttori siciliani – a causa dell’aumento del 600% del costo dell’asfalto, che non rende più sostenibile l’esecuzione di interventi ai prezzi fissati dall’appalto; seguiranno le ditte impegnate col superbonus 110% e bonus facciate; quindi, quelle interessate dalle infrastrutture strategiche e dagli appalti finanziati dal Pnrr» che in questo modo rischiano di non rispettare le scadenze concordate con l’Ue. Dopo autotrasporto e pesca, quindi, un altro comparto boccheggia per le spese insostenibili, che lo costringono a uno “sciopero” di fatto. Insostenibili i costi di bitume, acciaio, alluminio, energia. Certo la guerra ucraina ha complicato il loro calmieramento, ma almeno serve una proroga dei vari bonus altrimenti «sarà impossibile completare entro giugno il 30% dei lavori in corso a villette ed edifici unifamiliari». Navigazione articoli Sicilia, 6 indagati compreso Razza per i dati covid “pazzi”. Ostruzionismo a Lukoil, lettera di Giovanni Cafeo a Mattarella e Draghi