Solo chi ha contratto il virus dal 1° aprile dovrà rimanere isolato a casa. Nell’ipotesi di contatto stretto con un caso positivo vale il regime dell’autosorveglianza, il che vuol dire obbligo di mascherina Ffp2 per 10 giorni dall’ultimo contatto, test alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto. Il decreto legge sulla cessazione dello stato di emergenza ha disegnato la nuova fase di convivenza con il Covid mantenendo alcune prescrizioni. Come indica il provvedimento, «è fatto divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura dell’isolamento per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al SARS-CoV-2, fino all’accertamento della guarigione». Per uscire dal regime di isolamento i positivi devono risultare negativi a un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2, effettuato anche presso centri privati. In quest’ultimo caso, la trasmissione, con modalità anche elettroniche, al dipartimento di prevenzione territorialmente competente del referto, con esito negativo, determina la cessazione del regime dell’isolamento. Invariate le regole sulla quarantena dei positivi e dei “contatti stretti”. Gli obblighi relativi all’isolamento sono quelli della circolare emessa il 4 febbraio 2022 firmata dal direttore generale della prevenzione Giovanni Rezza. Il decreto che introduce nuove regole per il contenimento del Covid pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede che la cessazione del regime di isolamento sia legato all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di Sars-CoV-2, effettuato anche presso centri privati a ciò abilitati. Dal ministero della Salute si è appreso che l’indicazione di attendere i 7 giorni – o 10 giorni per i non vaccinati o per chi non ha la terza dose o ha fatto la seconda dose da più di 120 giorni – per chi è positivo, viene confermata così come previsto nella circolare già in vigore. «Con la diffusione di Omicron 2 non è pensabile ridurre i giorni di quarantena dei positivi al Covid. Nei vaccinati la capacità di trasmettere il virus si riduce del 90% dopo la scomparsa dei sintomi, ma in un rialzo della circolazione a cui stiamo assistendo non ci possiamo permettere di lasciare uscire di casa chi ancora potrebbe essere positivo». È l’opinione di Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma, dopo la conferma della quarantena di 7 giorni per i positivi a Covid. «Se poi la circolazione epidemica dovesse cambiare, magari tra due-tre settimane, si potrebbe anche rivedere la decisione – aggiunge Mastroianni – ma sono la politica e le istituzioni che dovranno decidere». Mentre sulla situazione di pressione nei reparti, il presidente della Simit precisa che «al momento non c’è». Quanto all’identikit dei ricoverati Covid, «sono sempre più spesso anziani fragili e immunodepressi mentre chi non è vaccinato è più colpito da forme di polmonite dovute all’infezione Sars-CoV-2». Navigazione articoli Covid. In Sicilia torna la paura, quasi 7000 casi e 31 morti I lividi del cuore, maltrattamenti in famiglia. Sì al bonus psicologico