Consegnato ufficialmente il cantiere per l’avvio delle opere di risoluzione nonché la messa in sicurezza dell’area del campo sportivo “Fontana”, inserita tra gli 81 siti in infrazione europea di cui alla causa C196/13. Il Campo sportivo megarese è chiuso da ben 17 anni a causa della presenza nel suo sottosuolo di cenere di pirite di provenienza industriale. Alla presentazione dei lavori, che si è svolta nel salone di rappresentanza del palazzo municipale, hanno preso parte il commissario unico di Governo per la bonifica delle discariche abusive, Giuseppe Vadalà, il sub-commissario, Aldo Papotto, il sindaco, Giuseppe Di Mare, l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Angelo Pasqua, il Rup del provveditorato interregionale alle opere pubbliche della Regione Sicilia e Calabria, Vincenzo Dugo, i tecnici Arpa regionali, i rappresentanti dell’Ati aggiudicataria dell’appalto “Ottomano costruzioni e Geoimpianti”. “Finalmente consegniamo i lavori per la messa in sicurezza dell’ex campo sportivo ‘Fontana’ oramai chiuso da 17 anni – ha dichiarato il sindaco Di Mare – . Grazie per il lavoro svolto fino ad ora dal commissario Vadalà, dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, dai tecnici Arpa regionali, dalle precedenti amministrazioni. Da adesso in avanti seguiremo costantemente i lavori nella speranza che presto possiamo ritornare a calpestare quel terreno che per molti di noi è stato l’inizio di una passione che ti resta dentro nel tempo: il calcio”. “Questo è un giorno importante – ha detto il commissario Vadalà – . Il campo Fontana è l’unico Sin (Sito d’interesse nazionale) degli 81 siti di cui ci siamo occupati e che quindi il ministero dell’Ambiente amministra. Dal 2017 al 2022 abbiamo fatto uscire dall’infrazione comunitaria 52 siti su 81. Dal 2014 ad oggi l’infrazione comunitaria della discarica del campo sportivo è costata tre milioni e 200 mila euro di sanzioni. In questi 5 anni abbiamo fatto una progettazione a 360°, perché non riguarda solo la messa in sicurezza delle ceneri di pirite ma anche la sistemazione idraulica della zona e le problematiche relative alla vicinanza di una zona naturalistica importante”. I lavori, che avranno la durata di 21 mesi per una spesa complessiva di 7,5 milioni di euro, si articolano in due lotti: il primo consiste nella messa in sicurezza permanente dell’area inquinata da cenere di pirite e nel ripristino del campo sportivo per un importo di 4 milioni e 900 mila euro; il secondo riguarda il sistema di allontanamento delle acque meteoriche per 2,5 milioni di euro. Navigazione articoli Priolo, l’area Pip inserita nelle Zes Addio mascherine in aereo ma non in Italia: ecco quando finirà l’obbligo