Aumentano le bollette di acqua e spazzatura per gli utenti augustani. Lo ha deciso la sola maggioranza nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale. Difatti è stato approvato il Pef (Piano economico finanziario) per il 2022 che contempla un aumento della tassa sui rifiuti (Tari) dello 0,005% per le civili abitazioni mentre le utenze non domestiche, tra cui gli esercizi commerciali, potranno fare affidamento sulle agevolazioni grazie al fondo perequativo degli Enti locali.Aumentano le bollette di acqua e spazzatura per gli utenti augustani. Lo ha deciso la sola maggioranza nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale. Difatti è stato approvato il Pef (Piano economico finanziario) per il 2022 che contempla un aumento della tassa sui rifiuti (Tari) dello 0,005% per le civili abitazioni mentre le utenze non domestiche, tra cui gli esercizi commerciali, potranno fare affidamento sulle agevolazioni grazie al fondo perequativo degli Enti locali.

Il primo cittadino, Giuseppe Di Mare, ha dichiarato che “L’aumento della Tari, peraltro lieve, è stato dovuto all’emergenza discariche dato che la discarica Sicula Trasporti (dove conferisce anche il comune megarese) ha ridotto di un terzo la capacita di ricevere i rifiuti. Il costo di ogni singola tonnellata di rifiuti conferiti è passato da quasi 100 euro ad oltre 300 euro”.

Il Civico consesso, sempre con i voti della sola maggioranza, ha anche approvato l’aumento del 3% delle tariffe del servizio idrico integrato. Per determinare le nuove tariffe il Comune si è attenuto alle direttiva dell’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) a cui il Comune di Augusta ha aderito. Anche nel 2021 vi era stato un aumento, sempre del 3%, delle tariffe dell’acqua. Il responsabile del terzo settore economico finanziario, Francesco Siena, ha spiegato che l’ulteriore aumento del costo dell’acqua è dovuto all’aumento del costo dell’energia elettrica e ad alcuni interventi apportati negli ultimi mesi.

Fortemente critici nei confronti dell’Amministrazione comunale per gli aumenti di Tari e servizio idrico i consiglieri comunali del “Nuovo Patto per Augusta” costituito da Giuseppe Gulino, Milena Contento e Giancarlo Triberio.

“Dopo i festeggiamenti di San Domenico – affermano i tre consiglieri – arriva la stangata. Aumento del costo della Tari e dell’idrico. Il 31 maggio la maggioranza che sostiene il sindaco Di Mare vota l’aumento del costo del servizio della raccolta dei rifiuti arrivato a quasi 10 milioni di euro per il 2022 e l’ennesimo aumento del 3% delle tariffe del servizio idrico, ossia del massimo consentito”. “Finiti i festeggiamenti della festa padronale – proseguono – la maggioranza vota in consiglio comunale la batosta per i cittadini con l’aumento di Tari e idrico nel silenzio dei loro annunci stratosferici per qualunque cosa. Dopo aver usufruito lo scorso anno dei contributi nazionali e regionali causa Covid-19, come già prevedibile, arrivano gli aumenti sul costo della raccolta della spazzatura e dell’acqua”.

“Riteniamo inaccettabile che con gli aumenti che già i cittadini sono costretti a subire negli ultimi mesi e ancora non usciti dalle difficoltà causa Covid-19 devono adesso subire ulteriori aumenti di servizi essenziali da parte del Comune – aggiungono Gulino, Contento e Triberio – . Dopo due anni di questa amministrazione, ci ritroviamo con una percentuale di differenziata ferma al palo sotto il 40%.”.

Augusta, Tari e acqua, i consiglieri del Nuovo patto: “Dopo San Domenico  arriva la stangata” – La Gazzetta Augustana

“Così come per i costi della gestione idrica – concludono i tre consiglieri di Nuovo Patto per Augusta – che per il secondo anno vede l’aumento del 3% delle tariffe, che è il massimo consentito dall’Arera nonostante dopo l’avvio del nuovo pozzo si continui a prelevare e pagare l’acqua dal pozzo privato e si continua a soffrire di interruzioni e carenze. Pertanto non solo le nostre proposte per ovviare a queste problematiche esposte negli scorsi mesi non hanno trovato accoglimento da parte dell’amministrazione ma non possiamo accettare che per sordità o interessi di accordi ed equilibri politici i costi ricadono sulle tasche dei cittadini”.

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