In Sicilia è emergenza sulla dipendenza dal gioco d’azzardo. Il fenomeno del G.A.P. (Gioco d’Azzardo Parologico) sta preoccupando sempre di più e la situazione regionale al momento non sembra promettere bene. È quanto fa notare la federazione regionale Ugl Salute Sicilia. Ciò che merita particolare attenzione è la “situazione di assoluta criticità per il numero elevato di siciliani che soffrono di disturbo da gioco d’azzardo (dipendenza comportamentale, complessa e multidimensionale inserita in ambito internazionale tra le dipendenze patologiche)”. Se per molti il gioco d’azzardo è considerato un innocuo e sano passatempo, per altri, tuttavia, il giocare può trasformarsi da semplice evasione a sintomo di un vero e proprio disturbo patologico definito ludopatia. Occorre distinguere tra chi gioca in modo adeguato (tipicamente per un periodo di tempo breve, con perdite accettabili e in un certo senso calcolate), e coloro che manifestano nel gioco perdita di controllo sulla condotta, disagio emotivo, compulsività e dipendenza. È più comune tra gli uomini e in Italia la sua incidenza tra gli adulti si attesta sull’1-2% della popolazione (Relazione al Parlamento 2011 – Dipartimento Politiche Antidroga). Le fasi del ciclo di vita dove più frequentemente emerge la dipendenza da gioco d’azzardo sono l’adolescenza e l’età anziana. Sebbene il gioco d’azzardo sia vietato ai minorenni, infatti, molti giovani vi si avvicinano, per lo più maschi (rapporto M:F di circa 3-5:1), e sono connotati da invulnerabilità, propensione al risk taking e tendenza a sottovalutare i rischi. Tra i giochi più in voga in questa fascia d’età troviamo i Gratta e Vinci, le scommesse sportive e i giochi d’azzardo online. Gli anziani, invece, preferiscono giochi a basso investimento cognitivo e dall’esito legato quasi esclusivamente alla fortuna, come il bingo, le lotterie e le slot machines. Analizzando i valori riportati (espressi in milioni di euro), nel caso specifico della Sicilia, nel 2020 la Raccolta si attesta a 2.733 milioni evidenziando una netta diminuzione rispetto agli oltre 4 milioni registrati nel 2018 e nel 2019. Anche le Vincite mostrano un calo: 1.973 milioni di euro nel 2020 in rapporto agli oltre 3 milioni del 2018 (3.564) e del 2019 (3.388). La Spesa scende a 759 milioni rispetto ai 986 del 2018 e 1.171 del 2019. Soffermandoci un attimo sul perché di tali valori in diminuzione, non bisogna tralasciare il fatto che la pandemia ha avuto un significativo impatto sul settore dei Giochi. Infatti, nel report viene spiegato anche questo: a livello nazionale nel 2020 si registra il -20,05% per la Raccolta, -17,24% per le Vincite, -33,23% per la Spesa a causa della sospensione della Raccolta del gioco fisico durante i mesi del lockdown. Il disturbo da gioco d’azzardo patologico ha un’evoluzione cronica e progressiva che inizia in genere nella prima adolescenza negli uomini e più tardi nelle donne; spesso è intervallato da periodi di astinenza e ricadute. Il Gioco d’Azzardo Patologico provoca ingenti danni a livello fisico e mentale ed esperienze di dissociazione e alienazione che possono diventare un meccanismo difensivo quasi automatico del dipendente da utilizzare per far fronte anche alle più piccole sofferenze che potrebbero presentarsi nella vita di tutti i giorni. Esso, così come le altre addictions, può modificare l’umore e le sensazioni e spesso, purtroppo, questo ne diventa lo scopo principale. Esso, infatti, non si insidia casualmente nella vita delle persone, ma è una risposta disfunzionale a eventi stressanti della vita o a periodi critici dello sviluppo in cui ci si può sentire sopraffatti da sensazioni ed emozioni intense o ingestibili. Le terapie per il Gioco d’Azzardo Patologico esistono. Tuttavia, solo il 10% dei giocatori in difficoltà richiede un intervento specifico; molto spesso il giocatore d’azzardo giunge alla richiesta d’aiuto per tentare di risolvere i problemi che scaturiscono secondariamente alle perdite economiche, e non perché desideroso di smettere di giocare o perché cosciente di avere una dipendenza patologica. La miglior strategia di intervento prevede un protocollo integrato tra Servizio Pubblico e Privato e Organizzazioni di mutuo-aiuto presenti sul territorio, privilegiando un lavoro di rete efficace per intervenire su diversi aspetti della patologia. Navigazione articoli Covid, continuano a salire i casi e le vittime in Sicilia Covid, in Sicilia 757 nuovi positivi e 6 morti nella giornata di ieri