Il sito archeologico di Megara Hyblaea, ricadente all’interno del Parco di Leontinoi, è stato scelto come test site nell’ambito di un progetto di ricerca che, tra le altre attività, prevede la sperimentazione di tecnologie architettoniche innovative per la valorizzazione delle aree archeologiche.Si tratta del progetto di ricerca EWAS (an Early Warning System for Cultural Heritage), di cui l’Università diCatania è partner, unitamente ad altri enti di ricerca ed aziende del territorio. Il progetto è coordinatodall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Come è noto, Megara Hyblaea è la prima delle colonie fondate dalle popolazioni greche in Sicilia in etàarcaica e venne distrutta e ricostruita in età ellenistica; l’alternarsi delle vicende storiche risultaperfettamente leggibile. Ma la scelta del sito, oltre che agli evidenti motivi culturali, è stata indirizzata dalfattivo e cordiale rapporto di collaborazione istaurato tra l’Ateneo di Catania e la direzione del Parco diLeontinoi.La tecnologia architettonica studiata nell’ambito del progetto EWAS è stata denominata ICARO (Innovative Cardboard ARchitecture); il componente base è un pannello prefabbricato per la formazione dell’involucro architettonico innovativo in cartone ondulato e legno. Con tale sistema è possibile realizzare micro-architetture per offrire servizi di accoglienza all’interno dei siti fragili, come appunto le aree archeologiche. Con il suo supporto sarà possibile accompagnare il visitatore offrendo informazioni e luoghi di sosta durante il percorso e non solo all’ingresso.L’impiego di materiali leggeri consente di poggiare la costruzione del terreno senza scavi o altre opere difondazione; il ricorso alla prefabbricazione consente di spostare molte delle lavorazioni fuori dal sito,riducendo l’impatto. È anche possibile dislocare il box o adibirlo a usi differenti per rinnovare l’offertadell’accoglienza o variare il livello di pressione antropica, nei siti particolarmente affollati. Per testare questo sistema di costruzione, è in corso di montaggio un prototipo in scala al vero all’internodel test site di Megara, che costituisce un piccolo Padiglione Esperenziale; così chiamato in quantoprogettato per dare ai suoi visitatori un’esperienza aggiuntiva del sito.Infatti, all’interno del padiglione verrà allestito un sistema informativo analogico (su pannelli stampati) edigitale (su tablet) per illustrare le caratteristiche dell’area e della Stoà arcaica, che sorgeva in loco. Giàall’esterno la costruzione sarà di guida alla visita, perché il volume architettonico manifesta alcune allusioni al monumento perduto, nella sagoma dei pannelli di finitura. Quando il modulo sarà in esercizio, è prevista anche l’esecuzione di una campagna di test per valutarne le prestazioni in termini di comfort, di gradimento del pubblico, di durabilità, di resistenza meccanica ed altro ancora. Il lavoro è frutto di un ampio team multidisciplinare coordinato dal prof. Vincenzo Sapienza dell’Universitàdi Catania, che si è avvalso anche della collaborazione dell’Università KORE di Enna. La struttura verrà inaugurata a fine settembre; lunedì 4 luglio è stata organizzata una giornata di apertura e visita del cantiere, a cui hanno partecipato numerosi studiosi del settore. La visita è stata resamaggiormente interessante grazie alla presenza del dott. Lorenzo Guzzardi, direttore del Parco di Leontinoi, che ha illustrato le caratteristiche del sito.Erano presenti alla visita anche Giuseppe Carrabino, assessore alla Cultura del Comune diAugusta, in cui ricade Megara, e Mariada Pansera, presidente dell’Archeoclub di Augusta. Navigazione articoli “Colapesce”, la leggenda del “figlio del mare” torna nella Fortezza sull’isola di Capo Passero Lions Club Floridia Val D’Anapo, Michele Oliva è il nuovo presidente,