Con un documento inviato al Ministero della Transizione Ecologica, al Presidente della Regione, Nello Musumeci, al Dipartimento Ambiente della Regione, al Presidente della 3° Commissione Attività Produttive della Regione,. Orazio Ragusa, ai Commissari straordinari dei Liberi Consorzi di Siracusa e Ragusa, Domenico Percolla e Salvatore Piazza, e al Commissario della Città Metropolitana di Catania Federico Portoghese, i Sindaci della provincia di Siracusa chiedono di interrompere e sospendere l’iter di istituzione del Parco Nazionale degli Iblei per almeno 90 giorni, rispetto ai tempi di scadenza fissati del 31 luglio 2022, per poter ricevere la più volte richiesta documentazione, attualmente carente e incompleta, al fine di poter esprimere una giusta valutazione sull’area da destinare a protezione, e di rivedere il modello di governace dell’istituendo Parco.

I Sindaci del siracusano ricadenti nell’area del Parco, come sottolineato dal Presidente dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei” Paolo Amenta, di fatto, ribadiscono e sottolineano con fermezza di non essere mai stati contrari all’istituzione del Parco Nazionale degli Iblei, né tantomeno di muovere le loro riserve sulla base di preconcetti o pregiudizi, che esulano dal loro ruolo di garanti del territorio, ma solo ed esclusivamente dall’effettiva analisi dell’incompleta e carente documentazione attualmente in possesso che si chiede, ancora una volta, così come avvenuto negli anni dal lontano 2011, e come anche richiamato nel verbale del 18/05/2022, relativo alla riunione  tenutasi presso il Libero Consorzio dei Comuni di Siracusa di poter visionare e approfondire per una puntuale valutazione della perimetrazione e zonizzazione del Parco.

Allo stato attuale, stante al documento redatto dai Sindaci, la prosecuzione del processo nei modi e tempi indicati si pone in assoluta    contrapposizione con i seguenti dati di fatto:

– l’assenza di modelli che definiscano le strategie di sviluppo e di organizzazione territoriale, in grado di evidenziare opportunità e criticità derivanti dall’istituzione del Parco, e di una valutazione degli effetti dell’istituzione dell’area protetta dal punto di vista socio-economico sulle realtà imprenditoriali operanti nel territorio;

– la drastica attuale riduzione delle somme previste per la gestione dei Parchi Nazionali, nonché   la relazione della Ragioneria generale dello Stato del 14/7/2017 alla presidenza del Consiglio ed al ministero dell’Ambiente, in cui si rileva che gli eventuali commissari da nominare negli Enti Parco non dovranno comportare alcun onere per lo Stato, confermano la mancanza di idonee e specifiche coperture finanziarie, configurando potenziali profili di responsabilità politiche, contabili e burocratiche;

– l’Ente Parco costituirebbe un’entità sovraordinata alle pubbliche amministrazioni locali con il compito di coordinare le loro politiche non solo ambientali ma anche urbanistiche, in totale controtendenza con gli orientamenti nazionali di semplificazione burocratica;

– tale Parco nazionale nasce dalla previsione dell’art. 26, comma 4 septies, del decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159 introdotto dalla legge di conversione n. 222 del 29/11/2007 di una disposizione a mero carattere finanziario (obsoleta e smentita dagli orientamenti delle leggi finanziarie successive che riducono significativamente le somme previste per la gestione dei Parchi Nazionali) e non dall’iniziativa del Ministero dell’Ambiente così come previsto dall’art. 8 della Legge Quadro sulle aree protette (L. 394/1991);

– le relazioni ultime della Corte dei Conti che evidenziano forti criticità gestionali a causa della carenza di programmazione;

– il report dell’ISPRA che ha preso in considerazione l’analisi dei dati dei Parchi Nazionali, con una copertura temporale 1922-2002, dal quale si evince un giudizio SCARSO rispetto alla valutazione ed un trend negativo dei Parchi Nazionali stessi.

Non solo ma la proposta di perimetrazione fatta dall’ISPRA, tramite del Libero Consorzio dei Comuni di Siracusa, rilevano e rimarcano i Sindaci:

– non è accompagnata da alcun documento e/o studio conoscitivo e scientifico che giustifichi l’estensione del Parco – che con i suoi 1.461Kmq sarebbe il terzo in Italia per dimensione, in una delle zone più antropizzate della Regione – e la sua zonizzazione;

– risulta carente di indicazioni riguardo alle peculiari e specifiche caratteristiche floro- faunistiche che dovrebbero fare da base scientifica per l’avvio di un procedimento di tutela così penetrante e diffuso;

– risulta sovrapposta alle aree naturali protette della Sicilia che comprendono già un Parco nazionale, cinque Parchi regionali e 72 riserve naturali per una estensione complessiva tutelata di 2.736 Kmq, pari al 10,6% della superficie regionale, nonché alle aree naturali di maggiore pregio naturalistico del territorio provinciale siracusano, che già risultano tutelate da 10 R.N.O. e 29 tra SIC e ZPS, per un’estensione complessiva di oltre 400 kmq che rappresenta circa il 20% del territorio provinciale, ed al sistema delle aree naturali protette e dei siti di Natura 2000, e da ultimo al Piano Paesaggistico (ambiti 14 e 17);

– evidenzia una zonizzazione cartografica incoerente e non in linea con l’attuale situazione in essere nei comuni che si ritrovano all’interno della “proposta di perimetrazione”;

– in diversi casi presenta livelli di tutela oggettivamente incompatibili con quelli previsti dal Piano Paesaggistico della provincia di Siracusa per talune aree, individuate nel Piano Paesaggistico come aree bianche, esenti da vincoli di tutela, mentre nella proposta del Parco le stesse superfici sono individuate con livello di tutela 2 o 1, sottoposte, dunque a rilevanti vincoli: anche in tal caso sconosciute risultano le motivazioni scientifiche che sottendono tali scelte.

Per i Sindaci risulta necessario riavviare l’intero processo di concertazione e partecipazione ed aggiornare l’intero “progetto” del Parco in parola, considerato che in ragione del tempo intercorso, delle modificate condizioni del territorio sia dal punto di vista naturalistico, socio economico e di regime vincolistico:

– che l’istituzione di un Parco Nazionale infatti, oltre a scaturire da un’approfondita istruttoria documentale e dall’ispezione in loco delle aree oggetto di disciplina richiede dapprima un’ampia pubblicizzazione del procedimento di redazione e, successivamente, la garanzia dell’effettiva partecipazione procedimentale dei soggetti coinvolti con una reale concertazione;

– che è venuta a mancare la preventiva trasmissione e pubblicità degli atti relativi all’istituzione dell’area protetta, funzionale a garantire ai soggetti coinvolti la debita informazione in ordine all’oggetto della pianificazione, così da poter partecipare consapevolmente e fattivamente al procedimento istitutivo e presentare osservazioni pertinenti nel procedimento decisionale;

– che vi è stata un’oggettiva mancanza di condivisione interprovinciale del percorso istitutivo che, invece, dovrebbe essere unico ed unitario, per avviare correttamente un procedimento di tutela che interessa una così ampia superficie territoriale.

Per cui, al fine di poter avviare un ampio ed aggiornato processo di concertazione e partecipazione attiva per l’individuazione degli obiettivi condivisi da perseguire, della valutazione degli effetti dell’istituzione dell’area protetta sul territorio, nonché in mancanza di adeguate e definite coperture finanziarie, i Sindaci ritengono necessaria la sospensione per 90 giorni della scadenza del 31 luglio prossimo, in attesa che venga fornita la documentazione richiesta.

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