Parole offensive contro il sindaco di Siracusa a sfondo sessuale. Questo quanto accaduto e denunciato sui social da Emanuele Micilotta, attivista Lgbtqi+ di Ragusa. Emanuele, in visita con alcuni amici a Siracusa, giovedì mattina, è rimasto profondamente amareggiato da una vicenda che lui stesso ha raccontato con un video denuncia sui social. “Siamo usciti da un parcheggio a pagamento e abbiamo chiesto ad un signore informazioni su orari ztl, strisce blu, costi e biglietti. E questo tizio ci ha risposto che “non c’è bisogno di nulla perché abbiamo il sindaco puppo.” Per chi non conoscesse il dialetto siciliano, questa espressione viene utilizzata come epiteto volgare e dispregiativo di un omosessuale. Il nostro giornale sceglie di non pubblicare il video-denuncia dell’attivista Lgbtqi+ per una questione di rispetto nei confronti di chi ha ricevuto l’insulto e per non diffondere ulteriori parole di odio. “Ci dicono di finirla con le battaglie – dice Emanuele – ci dicono che non c’è più bisogno al giorno d’oggi di fare manifestazioni e organizzare Pride, ebbene questo fato increscioso dimostra che non è così”. Immediate le reazioni dal mondo della politica e del sociale. “Mi sento di esprimere la mia personale solidarietà a Francesco Italia e a tutti coloro che, come me, si sono sentiti offesi da questo cafone che rappresenta solo se stesso! Mi sento di dire a costui che è sempre più solo nella sua ignoranza, perché Siracusa e i siracusani sono dalla parte dei diritti!”, scrive su Facebook Santino Romano, segretario cittadino del Partito Democratico. Anche Arcigay, dopo aver pubblicato il video di denuncia, esprime parole di solidarietà a Italia: “Esprimiamo solidarietà al Sindaco di Siracusa Francesco Italia, vittima di tanto astio, ignoranza, e omofobia. Nel 2022 non si può ancora sentir parlare in questo modo la gente. I diritti umani, la civiltà, il buon senso esistono ancora? Vogliamo una legge che ci tuteli anche dalle parole d’odio rivolte a noi solo perché amiamo chi amiamo e siamo chi siamo”. Alessandro Bottaro Fontana, presidente Stonewall Siracusa, dice: “Per fortuna la stragrande maggioranza dei cittadini e delle cittadine di Siracusa sono molto divers3, dal “signore” in questione! A nome personale e di Stonewall Glbt Siracusa va la mia e nostra solidarietà a Francesco Italia sindaco di Siracusa, che invito, come presidente di un’associazione lgbtqi+, ad attivare sinergie e protocolli educativi, con l’istituzione Comune di Siracusa, volti a invertire la direzione di certe derive! L’operato del cavernicolo in questione ci spinge a fare di più e meglio. Dobbiamo tutte, tutti, chiedere a gran voce una legge di civiltà (come il Ddl Zan) per prevenire e contrastare tutte le forme di violenza omotransbifobica, oggi più che mai urgente e necessaria”. Navigazione articoli Associazione “Per la città che vorrei”, nuovo laboratorio di idee e progetti per Siracusa Siracusa, proseguono in città gli interventi di pulizia delle caditoie