La messinese Nadia Terranova ha vinto la XXI edizione del Premio Vittorini con “Trema la notte”, pubblicato da Einaudi. In primo piano in forma di romanzo la storia di due personaggi che vivono il terremoto del 1908 nelle due città dello Stretto: Messina e Reggio Calabria. Come annunciato sui social ieri dalla giornalista Rosa Maria Di Natale, la premiazione, nel ricordo del grande scrittore, si è tenuta ieri sera in piazza Minerva a Siracusa.

La giuria, presieduta dal critico Antonio Di Grado, ha sottolineato il valore dei romanzi finalisti in gara: “Il cercatore di luce” di Carmine Abate (Mondadori) e “Il sangue della montagna” di Massimo Maugeri, La nave di Teseo.

Il romanzo sul terremoto di Messina e Reggio

Il terremoto del 28 dicembre 1908 è il punto di partenza di una storia con protagonisti l’undicenne reggino Nicola e la giovane Barbara, proveniente dalla provincia di Messina. Ama raccontare la scrittrice, autrice dei romanzi “Gli anni al contrario” e “Addio fantasmi”: “Non si tratta solo di raccontare ciò che si conosce bene, che è fondamentale, ma di ripercorrere, risalire il fiume e fermarsi a guardare sponde mai esplorate prima. L’invenzione completa l’attività della memoria”.

“Innocente e disperata, un’altra luna è sorta sullo Stretto”: questo è l’incipit del romanzo. Terranova fa rivivere le ore prima del sisma, unisce le sponde di Messina e Reggio in un insieme narrativo emozionante, racconta e rielabora la vita e la morte, la storia e la finzione, la memoria e la luce su vite anonime e condannate all’oblio. E ancora: la distruzione e la difficilissima ripresa attraverso due personaggi, una donna e un bambino, simboli di una ricostruzione prima di tutto esistenziale.

“Quest’anno lo sforzo compiuto dall’Amministrazione Comunale per sostenere il Premio Vittorini e il Premio Lombardi è stato maggiore con l’obiettivo di contribuire ad accrescere sempre di più il credito di cui già gode questo che è uno dei più importanti e qualificati appuntamenti legati al libro del panorama nazionale – ha commentato l’assessore alla cultura della Città di Siracusa Fabio Granata -. Una manifestazione che ci è piaciuto immaginare e progettare, assieme a chi condivide con noi questo sforzo, aperta, in maniera plurale, capace di aprire squarci sul futuro e al tempo stesso di farci fare memoria in maniera non stucchevole. Portare tutto ciò in piazza, all’immediata portata di chi ha potuto condividere con noi questa idea, ci è sembrata la cosa più naturale perché la cultura non è un affare per pochi iniziati ma uno splendido percorso da fare tutti assieme”.

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