In contrada Marcellino, nel territorio di Augusta, è in progetto la realizzazione di una discarica da 150.000 m3 di rifiuti speciali pericolosi a servizio “esclusivo” della GE.S.P.I. per depositarvi i rifiuti prodotti dall’impianto di termodistruzione della società. Il no di Legambiente Augusta alla discarica Legambiente Augusta ha presentato all’assessorato regionale Territorio e Ambiente – Dipartimento dell’Ambiente – le proprie osservazioni in merito al progetto. L’associazione ambientalista, ha elencato le “numerose carenze dell’iniziativa” ed ha evidenziato “gli elementi che dovrebbero indurre le autorità competenti a respingere il progetto di un’ennesima discarica per rifiuti speciali pericolosi nel nostro territorio”. “Infatti – fa notare Legambiente Augusta – la discarica proposta ricade all’interno del Sito di Interesse Nazionale (Sin Priolo) dove, a norma delle leggi 152/2006 e 120/2017, gli interventi devono essere preventivamente sottoposti all’esame del ministero dell’Ambiente. Essa viene ubicata nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (Aerca) dove il Piano di Risanamento Ambientale, approvato con DPR 17/1/1995, prevede il depotenziamento dei rischi e la riduzione degli impatti anche attraverso la bonifica delle discariche esistenti e la limitazione all’insediamento di nuovi impianti”. “L’area (zona F) ove si propone di collocare la discarica – aggiungono gli ambientalisti – fa parte del comprensorio ASI ed è destinata dal vigente Piano Regolatore all’insediamento della “grande industria” con requisito di copertura/occupazione della superficie di almeno 7 ettari. Il Prg dell’ASI assegna altre zone, distanti e diverse da quella proposta dalla Log Service Srl, per gli impianti di trattamento dei rifiuti”. “Lo studio di Impatto ambientale – afferma Legambiente – non fa cenno ai rischi tipici della nostra zona industriale come quelli connessi ad incidenti rilevanti quali esplosioni, incendi, nubi tossiche, ecc., non esamina il possibile effetto domino e non indica le misure di prevenzione e mitigazione da attuare in fase di esercizio della discarica. Nel Piano di Emergenza esterno redatto dalla Prefettura di Siracusa sono descritti ben 3 scenari incidentali connessi con la Raffineria Sonatrach – di cui 2 per dispersione idrogeno solforato e 1 per dispersione acido fluoridrico – che interessano l’area della discarica in progetto”. “La questione della compromissione della falda idrica sottostante l’area industriale non è sufficientemente esaminata così come il possibile impatto sulle aree naturali più vicine all’opera e all’inceneritore – aggiunge Legambiente – . La richiesta di deroga per il conferimento nella discarica di rifiuti speciali, pericolosi e non, in cui la presenza di contaminanti supera i limiti per l’ammissibilità in discarica viene motivata solo con ragioni economiche mentre, a nostro parere, le ragioni di sicurezza, di tutela dell’ambiente e della salute delle persone dovrebbero prevalere su quelle di mero carattere economico”. “Per le suddette ragioni ed altre ancora – concludono gli ambientalisti – Legambiente ritiene improponibile la realizzazione della discarica per rifiuti speciali pericolosi in C.da Marcellino, chiama i cittadini alla vigilanza e si appella a tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali perché si operi nell’interesse esclusivo della tutela della salute dell’ambiente”. Navigazione articoli Perizia choc sul petrolchimico di Siracusa: aria e mare inquinati Augusta. Incendio Ecomac, preoccupazione di Legambiente sui valori rilevati dall’Arpa