Diventò improvvisamente famosa quando, in occasione di una manifestazione dei ”No green pass” a Roma, il 25 settembre 2021, si scagliò contro il certificato verde, definendolo «illegittimo». Poi fu sospesa dal servizio e sottoposta a procedimento disciplinare. E adesso l’iter è giunto a conclusione: Nunzia Schilirò, vicequestore, catanese 44enne, è stata licenziata dalla Polizia di Stato per le sue drastiche posizioni contrarie alle politiche anti-pandemia. Oltre al suo attacco dal palco, alla fine dello scorso anno aveva suscitato scalpore il fatto che poco dopo si fosse ammalata di Covid, assieme al marito. È stata la stessa Nunzia Schilirò a dare notizia su Fb del suo licenziamento, lanciando accuse in varie direzioni. «Cacciata dalla Polizia per aver difeso la Costituzione e la libertà degli italiani», il titolo del post dell’ex appartenente alle forze dell’ordine. ”Il 28 settembre 2022 è stato decretato che i dirigenti di Polizia sono schiavi del Governo di turno – dice il testo – Dopo un anno di sospensione e di persecuzione con 7 procedimenti disciplinari, sono stata destituita! Licenziata per le mie dichiarazioni sul palco della manifestazione del 25 settembre 2021 e per tutte le successive”. Lo sfogo si è poi esteso ad altre vicende: ”I condannati per il G8 di Genova sono in servizio e, in certi casi, addirittura promossi. Io licenziata per aver esercitato il diritto costituzionale previsto dall’articolo 21. Quale libertà di espressione esiste in Italia?” – si chiede ancora l’ex Questore. Anche quando scoprì di aver contratto il virus, Nunzia Schilirò giocò d’anticipo, annunciandolo, visibilmente provata, in un video diffuso su Telegram: ”Cari amici, voglio darvi io la notizia e voglio evitare strumentalizzazioni. Io e mio marito abbiamo preso il Covid, dove, da chi e chi lo ha preso per primo non lo so. Abbiamo avuto i sintomi tipici del virus. Febbre alta, tosse, dolori e perdita dell’olfatto. Ora stiamo bene, quando sarò guarita e non sarò più pericolosa tornerò alla mia battaglia contro il Green pass”. ”Io ho abbracciato una missione per il bene mio e del mio Paese e continuo ad essere ottimista”. Questo il commento finale dell’ex poliziotta. ”Forse la vita vuole darmi una seconda occasione, lo scopriremo. Malgrado l’ingiustizia subita – conclude – non ho versato neppure una lacrima. Sorrido e continuo a lottare per i valori in cui credo”. Navigazione articoli Siracusa. Una ciocca di capelli in solidarietà con le donne iraniane Sicurezza sul lavoro, incontro in Confindustria