Il post-covid è all’insegna del vino. La richiesta di sommelier nell’ultimo biennio ha visto una crescita costante. Per il turismo, in particolare, ma anche nella ristorazione e nei servizi. E proprio il 25 ottobre parte a Siracusa il nuovo corso dell’AIS, associazione italiana sommelier, che mira a formare nuovi professionisti del vino.

Il corso, articolato su 3 livelli, ha infatti l’obiettivo di fornire una formazione professionalizzante per gli operatori di settore.

Chi può diventare sommelier? Professionisti, enotecari, addetti alle vendite di grandi catene commerciali, ristoratori, camerieri, giornalisti, proprietari e lavoratori di aziende vinicole.

«Negli ultimi due anni sia in provincia di Siracusa che nel resto della Sicilia, riceviamo molte più richieste rispetto al passato. Parliamo anche più del 30% rispetto agli anni precedenti. Anche per i servizi, non si trovano sommelier soprattutto nelle cantine. E uno dei requisiti è che sappiano parlare inglese», dice Alessandro Carrubba, delegato Ais per la provincia di Siracusa, che cura il corso di primo livello, a numero chiuso, al via dal prossimo 25ottobre nei saloni delle Cantine Pupillo.

Dunque, la figura del sommelier del vino è ricercata nell’ambito dell’enoturismo, con le cantine a caccia di personale specializzato per le visite guidate e le degustazioni.

L’enoturismo vale complessivamente 2,5 miliardi di euro l’anno e sono circa 14 milioni i turisti legati al settore. Sono i dati anticipati nel corso della sesta conferenza mondiale dell’enoturismo, organizzata dall’Unwto (agenzia del turismo dell’Onu), dal ministero del Turismo e dall’Enit e che si è tenuta ad Alba nello scorso mese di settembre.

Per tale ragione, l’Ais spinge per offrire una formazione che vada a soddisfare la richiesta di esperti e lavoratori specializzati sul vino, puntando a rafforzare il rapporto con il territorio, in modo da poterlo raccontare con il “nettare degli dei”. Ma non è tutto.

Anche i ristoranti guardano ormai al vino come uno degli elementi indispensabili per la loro offerta: sono sempre più i wine lovers che richiedono una carta dei vini esigente e soprattutto un sommelier che li sappia indirizzare e accompagnare durante la consumazione: «Ormai il vino da anni è entrato di prepotenza nelle abitudini dei consumatori. C’è una vera ricerca del saper mangiare” che si lega profondamente al saper bere“. Per questo sono sempre più i ristoranti che si rivolgono ad esperti del settore per andare incontro ad una precisa richiesta dei clienti», conclude Carrubba.

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