L’Arcivescovo di Siracusa, Monsignor Francesco Lomanto, ha fatto visita, ieri, alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Siracusa, dove è stato accolto dal Capo del Compartimento Marittimo di Siracusa, Capitano di Vascello, Sergio Lo Presti e da tutto il personale civile e militare in servizio presso l’Autorità Marittima aretusea.Nel corso dell’incontro il Comandante, ha illustrato all’arcivescovo gli aspetti salienti della complessa attività svolta sul territorio di giurisdizione nell’espletamento dei numerosi compiti istituzionali operativi-tecnici ed ammnistrativi afferenti all’ “uso civile del mare” e alla sua tutela, tra i quali spicca, principalmente: il Soccorso in mare.Immancabile la visita della Sala Operativa, cuore pulsante della Capitaneria di porto di Siracusa, dove sono state mostrate all’Arcivescovo le moderne strumentazioni in uso al Corpo nell’ambito del soccorso marittimo, del monitoraggio del traffico navale e di vigilanza dell’ambiente marino, con particolare riguardo al delicato ecosistema che ospita l’Area Marina Protetta del Plemmirio.L’incontro con l’arcivescovo è proseguito con la visita della Sezione mezzi nautici e il successivo imbarco sulla motovedetta CP 323, ove Lomanto ha conosciuto gli equipaggi della Guardia Costiera e ha potuto constatare la modernità del mezzo nautico in questione, ampiamente utilizzato dalla Guardia Costiera di Siracusa per il soccorso in mare e per le diverse missioni istituzionali.Monsignor Lomanto ha espresso parole di ringraziamento e di vivo apprezzamento per l’operato svolto quotidianamente dalle donne e dagli uomini della Capitaneria di porto e dal personale civile, “donne e uomini dotati di particolare sensibilità” di cui ha mostrato la sua vicinanza alla Guardia Costiera, sottolineando le qualità umane e professionali del personale con particolare attenzione al difficile compito di salvaguardare il bene supremo della vita umana in mare. Navigazione articoli Sicilia a rischio povertà, lo spettro della recessione, secondo il rapporto Svimez Parco archeologico di Siracusa con passerelle sopraelevate: ecco come cambierà la fruizione