La Corte dei Conti, nei giorni scorsi, ha sospeso il giudizio di parifica del rendiconto 2020 della Regione, per le troppe irregolarità. Tutto ruota attorno al buco di bilancio che nel 2020 è stato stimato in 7 miliardi di euro e a destare le perplessità è stata la modalità utilizzata per coprire il disavanzo del 2018, spalmando le rate su 10 anni invece di 3, in forza a un accordo con lo Stato centrale sottoscritto però – secondo i Giudici – fuori dai tempi consentiti dalla legge. “Sarebbe stato opportuno per tutto il governo presentarsi all’Ars e discutere della parifica affrontando subito il cuore della questione e parlando successivamente delle variazioni di bilancio”. Così in una nota il capogruppo di “Sicilia vera“ all’Ars, Salvo Geraci, intervenuto ieri in Aula durante la discussione generale sulla manovrina di oltre 400 milioni di euro. “Il governo regionale ha colto l’occasione della Festa del Tricolore di Catania per riunirsi e abbiamo assistito al triste spettacolo di Schifani e La Russa che hanno annunciato come un trionfo ciò che in realtà è una sconfitta – ha aggiunto Geraci -, ovvero il giudizio dato dalla Corte dei Conti sul bilancio della Regione”. Il capogruppo di “Sicilia vera“ poi ha continuato in merito alla norma contestata dalla Corte dei Conti sulla spalmatura del disavanzo: “Il governo siciliano annuncia trionfalmente che il governo Meloni darà una interpretazione autentica della norma – ha sottolineato -. Lo stesso governo Meloni che è entrato a gamba tesa nel governo regionale facendo nominare due assessori ai rigori e concedendo dall’altra parte un ministro. Quando parlo di interpretazione autentica – ancora Geraci – mi riferisco al fatto che non farlo costerebbe alla Regione un accantonamento di un miliardo e seicento milioni di euro perché quando si parla degli 800 milioni di euro lo si fa per il 2022 ma la rateizzazione è stata fatta a partire dal 2021 durante il quale il governo siciliano ha accantonato 200 milioni di euro”. “Così le opzioni sono tre: interpretazione autentica, default o il governo dovrebbe spostare la cifra di un miliardo e seicento milioni di euro – ha aggiunto -, cosa quest’ultima che non farà mai in quanto ciò rappresenta più del 10% di tutta la manovra”. Nel suo intervento Geraci ha invitato il governo regionale “a non eccedere nei trionfalismi sulla stampa” evidenziando come “in realtà la presidente del Consiglio Meloni non abbia interesse ad occuparsi della Sicilia”. In conclusione del suo intervento Geraci ha annunciato la presentazione di un emendamento sulle bollette Tari. “La Sicilia – ha affermato – negli ultimi quattro anni ha pagato per il conferimento rifiuti un costo 4 volte superiore alla media nazionale. “Sud chiama Nord“ e “Sicilia Vera“ continueranno a chiedere le risposte che sono dovute ai siciliani e soprattutto la chiarezza sui conti”. Navigazione articoli (VIDEO) Lite tra Miccichè e Falcone alla Festa Tricolore: “Imbroglione”, “Te ne devi andare” Canicattini, approvato il rendiconto finanziario