“Esattamente otto sono i giorni trascorsi da quando il “sempreverde” Parco di Piazza Adda è stato chiuso. Chiusura dovuta alla caduta di un pino che, sfortuna vuole, si schianta contro uno dei pochi svaghi presenti all’interno del parco, ovvero la casetta in legno. In otto giorni si sono fatte tante cose nella storia dell’uomo ed è plausibile pensare che necessitino meno di otto giorni per trasportare l’albero in altra sede, riaprendo così uno dei pochissimi parchi che abbiamo in centro città. Cosa devono fare i bambini e le famiglie, più in generale, del quartiere, già abbandonate alla mancanza di servizi di questa natura in zona? La risposta potrebbe essere molto semplice, ma la lasciamo a chi di dovere“.Sulla questione interviene Danilo Carbonaro (Res), il quale spiega come “In questi giorni le priorità dell’Amministrazione sono state tutt’altre e non è pensabile che ancora oggi, a Siracusa, non si dia importanza non solo allo svago dei bambini ma anche di tutte quelle persone che vogliono prendersi cinque minuti di tempo tra un impegno e l’altro e godersi uno spazio verde e pulito. Inoltre, durante questo periodo è venuto a mancare il controllo e la sicurezza nel luogo, dove sono stati visti dei bambini giocare all’interno dello stesso”.Essendo ormai rimasto uno degli ultimi polmoni verdi della città e uno degli ultimi luoghi dove le “aree gioco” dei bambini resistono tenacemente nonostante la pessima manutenzione, “si chiede al Sindaco di Siracusa di intervenire tempestivamente per constatare la sicurezza dei luoghi (vi sono diversi alberi inclinati dopo giorno 10/02/23), per ripristinare la riapertura del luogo, di voler programmare la piantumazione di nuovi alberi e infine di installare le nuove “aree gioco” distrutte” – conclude Carbonaro. Navigazione articoli Giardino dell’Artemison, inaugurata la casa delle farfalle Agroalimentare, il caro energia spinge interesse di Olanda e Polonia per pomodoro Pachino Igp