Il ritocco varia in base agli assegni: in media è di 377 euro lordi al mese. Nel bilancio interno dell’Assemblea regionale l’adeguamento al costo della vita certificato dall’Istat in 8,1 punti percentuali ha riguardato tutte le indennità derivanti da elezioni. L’adeguamento al carovita varato per i parlamentari riguarda, quindi, anche quelli non più in carica. Una torta di oltre un milione.

Si è passati dai 16 milioni e 350mila euro del bilancio 2022 ai 17 milioni e 500mila euro dell’anno in corso. In pratica si spenderanno un milione e 150mila euro in più per gli assegni agli ex deputati. Fermo restando il vincolo che l’Ars ha rispettato, sottolineano dagli uffici, di ridurre di 500mila euro annui la spesa complessiva. Fatti un po’ di conti, l’aumento medio è di 377 euro lordi al mese.

Gli aumenti vanno dai 48 euro lordi dell’assegno più basso ai 648 del più alto. Le pensioni sono salite da quota 48 dello scorso anno a 52 attuali.

«Nulla da obiettare sul piano formale, ma resta il fatto che una tale misura rischia di rappresentare – come ai più sembra – una manifesta provocazione nei confronti di quanti – una moltitudine! – con il proprio salario di fame, corroso finanche dall’inflazione, faticano a giungere a fine mese». È quanto si legge in una lettera della Consulta regionale delle Aggregazioni Laicali della Sicilia, organismo collegato alla Conferenza Episcopale Siciliana. «Stiamo vivendo un momento piuttosto grave e delicato della nostra storia repubblicana: crisi economica, crisi energetica, tantissime famiglie in affanno, troppi disoccupati, troppi lavoratori precari, troppi giovani stanchi e disillusi in fuga dalla nostra terra, molti gli artigiani e i professionisti che vivono nell’incertezza, molti coloro che sono rimasti senza casa. I poveri, sempre più numerosi, bussano alle porte della Caritas, del Banco Alimentare e non solo. Di fronte a tutto ciò non si può restare in silenzio».

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com